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Andreazzoli: “Asllani nato per giocare a calcio, pronto per l’Inter. A Empoli…”

Asllani
Il tecnico che ha lanciato il gioiellino albanese nel calcio dei grandi non ha dubbi: "Testa, piedi, doti morali. Può fare tutto"

Fabio Alampi

Le prime uscite pre campionato dell'Inter . Aurelio Andreazzolli, il tecnico che lo ha lanciato nel calcio dei grandi a Empoli, ne ha parlato in un'intervista concessa al Corriere dello Sport: "A essere sinceri, no n era difficile notare che aveva qualcosa più degli altri. Sono stati bravi coloro che lo hanno preso da ragazzino e lo hanno cresciuto nel vivaio".

Almeno un merito lei e il suo staff dovrete averlo...

"Forse siamo stati bravi a credere che potesse esprimersi tra i grandi come in Primavera".

Non è un merito da poco, soprattutto nel calcio italiano...

"Non credo di aver fatto un granché perché gli allenator i "raccolgono" quello che i giocatori propongono. La mia professione la svolgo senza guardare la carta identità: decisivo per il mio giudizio è quello che uno dà in campo e se è giovane, tanto meglio... La gioventù porta qualcosa di interessante in un gruppo".

Cosa l'ha colpita di più di Asllani fin dal primo giorno?

"Le doti morali. È nato per giocare a calcio perché non ha grilli per la testa, non ha un tatuaggio, non dice mai una parola fuori posto. È sempre concentrato ed è una soddisfazione allenarlo: cosa gli dici fa, senza che tu debba ripeterglielo il giorno dopo".

In cosa può migliorare?

"Fisicamente ancora deve formarsi ma quanto a resistenza ha qualità importanti. Sui piedi, poco da dire: calcia di destro o di sinistro, batte i rigori e tira benissimo gli angoli. È uno che... c'ha tante cose".

È pronto per l'Inter?

"Secondo lei se non lo fosse stato, lo avrebbero preso? All'Inter, come si dice, non dormono... a piedi scoperti. Asllani è pronto per una grande, ma deve ancora crescere: allenarsi in un ambiente del genere accelererà il suo processo di maturazione".

Può giocare sia registra sia più avanzato? Non è solo un vice Brozovic, giusto?

"Le prime presenze, entrando a partita in corso, le ha fatte come interno, a destra o a sinistra, ma quando gli abbiamo dato una maglia da titolare, lo abbiamo utilizzato sempre come play davanti alla difesa, a eccezione delle due gare contro l'Inter, in Coppa Italia e al ritorno in campionato. Lì gli abbiamo chiesto di marcare il regista avversario e di muoversi da trequartista. Ci è riuscito bene anche perché vicino all'area di rigore cerca la porta con entrambi i piedi e ha un bel tiro. Lo ha confermato a Ferrara".

Quindi sabato lo ha visto in tv?

"Sì perché gli voglio bene. È un bravo ragazzo e faccio il tifo per lui. Gli ho mandato un messaggio dopo l'incontro e lui mi ha subito risposto. Ma quello che ci siamo detti, rimane tra noi".

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