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Baroni: “Spalletti un grande, sa stare in ambienti bollenti. Pinamonti? Do un consiglio all’Inter…”

Il tecnico del Frosinone ha parlato della sfida di domani con l'Inter

Andrea Della Sala

Domani sera l'Inter sarà ospite del Frosinone, guidato da Baroni. Il tecnico è alla ricerca di un miracolo: la salvezza dei ciociari e da quando è arrivato lui in panchina la speranza sta diventando più concreta. Intervistato da La Gazzetta dello Sport ha parlato di questo obiettivo: «Per restare in A devo arrivare a 38 punti. Per noi sono tanti. La mia speranza è che la quota salvezza si abbassi».

Perché il Frosinone merita di restare in Serie A?

«Perché ha uno stadio di proprietà, un centro sportivo, un grande presidente e una città che anche nei momenti più difficili non ci ha abbandonato».

Cosa c’è dietro le ultime due vittorie in campionato?

«Abbiamo deciso di combattere le nostre insicurezze. Se affronti le grandi con timidezza sei morto. Sarà così anche con l’Inter. Se ti metti a difendere lo 0-0 hai già perso. Se vuoi stare in A devi accettare l’uno contro uno. Ho sempre in mente una frase di Gasperini: “Quando giochi con squadre come Juve, Inter, Milan o Napoli devi fare almeno 2 gol se vuoi portare a casa un risultato positivo”».

Gasperini è un suo punto di riferimento.

«L’Atalanta è la prova concreta del calcio che mi piace. Coraggiosa, aggressiva, con qualità. Per me le idee di Gasperini sono fonte di ispirazione».

Prima il Benevento, ora il Frosinone: com’è la vita di un allenatore dalle missioni impossibili?

«Tanti amici mi dicono: “Non è meglio vincere in B piuttosto che lottare per non retrocedere?”. A tutti rispondo che preferisco soffrire in Serie A».

Dei suoi chi resterà in ogni caso il prossimo anno in Serie A?

«Pinamonti. Un ‘99 con la testa di un adulto. E ha grandi qualità. Fossi l’Inter non lo perderei di vista. Lui e Kean sono la nostra garanzia per il futuro».

Ciofani, invece, è l’usato sicuro.

«È un’icona di Frosinone. Dà sempre tutto. A volte l’ho penalizzato all’inizio. Ma lui accetta anche la panchina. E quando entra è incazzato. Ma parlo di un’incazzatura positiva che gli permette di fare subito la differenza. Il giocatore in panchina felice non serve».

Come valuta la vicenda Icardi?

«Per me è un rivale molto temibile nella prossima sfida di campionato. Come Lautaro».

Spalletti ha dovuto gestire una situazione non facile.

«Luciano è un grande. Sa lavorare bene in ambienti bollenti. E’ un maestro nel modo di stare dentro uno spogliatoio. L’Inter ha attraversato un momento di crisi ma ora fa paura».

Nicola a Crotone fece un voto: «Se mi salvo torno in bici a casa in Piemonte».

«Sono pronto ad andare in bici fino a Milano. Ho fatto un intervento che mi ha regalato un’anca in titanio. Posso farcela».

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