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Bellinazzo: “C’è scontro enorme tra Fifa e Uefa. Calcio oggi in mano a…”

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Le parole del giornalista: "In questo momento c'è in atto uno scontro enorme tra la Uefa che detiene il potere economico del calcio e la Fifa che detiene quello politico"

Marco Astori

Intervenuto ai microfoni di Radio Nerazzurra, Marco Bellinazzo, giornalista del Sole 24 Ore, ha presentato così il suo nuovo libro "Le nuove guerre del calcio", dipingendo lo scenario attuale nel mondo del pallone: "Nel 2003 è cambiata la storia del calcio: Putin, per coprire le atrocità della guerra in Cecenia, pensa di mandare Abramovich a comprare il Chelsea, che era sull'orlo del baratro, riempiendolo di soldi per cominciare ad utilizzare il calcio e lo sport per ridisegnare il suo regime. Da qui seguiranno una serie di altre operazioni: nel dicembre 2010 il comitato esecutivo della Fifa assegna i Mondiali 2018 alla Russia e quelli del 2022 sconfiggendo i dossier più qualificati di Inghilterra e USA. Lì si crea quel vulnus per il quale molti strepitano oggi, ma avrebbe dovuto far drizzare le antenne prima: non si è mai arrivati ad appurare casi di corruzioni della Fifa di Blatter, come poi è emerso dalle indagini FBI. Ora a decidere non è più il comitato esecutivo ma l'assemblea: infatti i prossimi mondiali sono stati assegnati agli USA.

I mondiali in Qatar fanno parte di questo scontro che sta utilizzando il calcio e che vede vari protagonisti, a partire dei fondi dei governi autocratici, che hanno fatto del calcio una frontiera tra il mondo occidentale e le autocrazie, le dittature, quei regimi che non si fanno scrupoli ad utilizzare il calcio per i propri scopi. In questo momento c'è in atto uno scontro enorme tra la Uefa che detiene il potere economico del calcio e la Fifa che detiene quello politico: le decisioni avvengono in un'assemblea di 200 paesi, in cui Infantino, attraverso i voti di Africa, Asia e Nord America controlla la maggioranza della Fifa.

Dall'altra parte abbiamo l'Uefa, che ha quattro volte il fatturato della Fifa grazie alla Champions League: questo mette in una luce nuova le dispute intorno alla Superlega e al Mondiale biennale, che non nascono come fenomeni isolati, ma come strumento della battaglia con Infantino in prima fila per togliere potere economico all'Uefa assegnandolo ai club attraverso un format autonomo come la Superlega e scardinando il valore delle competizioni continentali con la proposta del mondiale biennale, per ora rientrata. Sono fenomeni intrecciati che incidono su due fattori: sulle vite dei club che amiamo e soprattutto incideranno sulla società in cui viviamo. Sono discorsi che sembrano lontani, ma il calcio riguarda 5 miliardi di persone: se controlli l'umore, controlli il consenso e le politiche. Putin, Xi Jinping, Bin Salman lo sanno bene, meno i nostri governanti che lo considerano un hobby e lo lasciano in mano a questi signori".

 

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