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Bergomi: “L’Inter sta bene, importante il recupero di Bastoni. Ma se perderà…”

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L'ex difensore e capitano nerazzurro analizza i temi della finale di Coppa Italia in programma questa sera

Fabio Alampi

Va in scena questa sera la finale di Coppa Italia tra Inter e Juventus. A tal proposito La Gazzetta dello Sport ha intervistato Giuseppe Bergomi, ex difensore e capitano nerazzurro.

Beppe Bergomi, crede che la vittoria del Milan a Verona possa avere ripercussioni sull'Inter anche in Coppa?

"Non penso. A parte la partita di Bologna, Brozovic e compagni hanno fatto bene in tutte le ultime uscite. La finale di Roma fa storia a sé. Semmai vale il discorso inverso".

Cioé?

"Se l'Inter non dovesse vincere la Coppa, potrebbe poi accusare il colpo domenica sera a Cagliari, contro una squadra rinata grazie al gol di Salerno al 99' e costretta a sua volta a vincere. Se Handanovic alzerà la Coppa, credo che poi l'Inter supererà Cagliari e Sampdoria. Altrimenti...".

Altrimenti scudetto e Coppa scivolerebbero tra le dita di Inzaghi come sabbia.

"Quando lotti su tutti i fronti, questo rischio c'è. Penso anche al Liverpool, fortissimo e come l'Inter capace di vincere la Supercoppa, ma a rischio secondo posto in Premier e con una finale di Champions non certo scontata. Comunque, meglio arrivare in fondo su tutti i fronti che essere protagonista su uno solo".

Cosa ha detto Inter-Empoli?

"I toscani possono mettere in difficoltà chiunque, ma alla lunga sono un po' leggeri. Credo che l'Inter l'avrebbe ribaltata anche senza l'autogol di Romagnoli. I nerazzurri stanno molto bene, sono pronti per la Juve".

La squadra di Allegri, già certa di un posto in Champions, invece a Genova si è un po' nascosta.

"La sconfitta però la rende pericolosissima perché avrà voglia di rifarsi. Col Genoa tra l'altro ha sprecato molto. Nella sua difficoltà di proporre gioco, la Juve è molto solida dietro e ha diverse soluzioni in attacco. Forse un po' meno in mezzo al campo".

Cosa ci insegnano i tre precedenti stagionali?

"L'Inter ha giocato meglio in ottobre e in Supercoppa. Nell'ultimo confronto, quello di inizio aprile che ha rimesso in pista la squadra di Inzaghi, Allegri sapeva di giocarsi le ultime chance scudetto e, consapevole anche delle difficoltà degli avversari, ha messo in campo la Juve più offensiva di tutta la stagione, con Cuadrado, Dybala, Morata e Vlahovic dal 1'. Se i bianconeri avessero vinto, poi non avrebbero perso punti contro Bologna e Genoa. Quel giorno invece hanno aggredito l'Inter e per la prima volta tenuto la difesa alta. Ma non credo che sia un atteggiamento replicabile mercoledì. Mi sbaglierò ma almeno una delle tre punte stavolta partirà dalla panchina".

Per Inzaghi invece quanto è importante recuperare Bastoni?

"Molto. Per un tratto di stagione è stato l'uomo in più. Pur giovane, è esperto e tecnico. Anche in marcatura è cresciuto, poi come i compagni può andare in difficoltà a campo aperto. Ma lo stesso succede ai difensori della Juve. Non a quelli del Milan, che sono più veloci".

De Vrij contro l'Empoli ha faticato. Crede che Inzaghi contro la Juve potrebbe accentrare Skriniar?

"Mi stupirei molto. De Vrij avrà uno dei compiti più delicati, in marcatura su Vlahovic. In questo momento tutti criticano Dusan perché non segna, ma lui fa tante cose utili. La chiave è impedirgli di girarsi e vedere la porta. De Vrij avrà un ruolo chiave".

Vlahovic e Lautaro stanno vivendo momenti diversi.

"Lo juventino è un po' in affanno, mentre Lautaro è caldo. Se gli porti il pallone in area, diventa micidiale. Il primo gol segnato contro il Milan è pazzesco. Sembra stare meglio di Vlahovic, ma in una finale tutto si azzera. Per questo penso che sarà una partita 50-50, in cui a decidere più che un singolo o un duello sarà l'atteggiamento del gruppo. Vincerà chi rifiuterà la sconfitta, chi leggerà meglio i momenti della gara e saprà soffrire insieme, trovando lo spiraglio giusto per colpire".

Chi vede meglio come partner di Lautaro?

"Continuo a pensare che Dzeko sia un grande giocatore che aiuta sempre la squadra. Se però mi si chiede se lui e Lautaro si sposano bene, ha qualche dubbio da inizio stagione. Ma i due più forti sono loro. detto questo, anche la scelta di Correa ci può stare perché il Tucu ha giocate uniche. E nessuno mi leva dalla testa che con il connazionale al fianco, Lautaro si sente più responsabilizzato".

Come vede il duello tra Milan e Inter in campionato?

"All'80% lo scudetto lo vincerà il Milan. E' una squadra in flusso che sente il traguardo vicino e che le cose arrivano, ma perché le vai a cercare. Erano sotto con Lazio e Verona, ma le hanno ribaltate. Vedo molto improbabile che sbaglino due partite".

Sacchi ha detto che l'Inter di Inzaghi gioca un calcio degli anni 60. E' d'accordo?

"Sacchi vorrebbe che tutte le squadre andassero a recuperare palla sulla trequarti avversaria. Questo l'Inter lo fa a sprazzi, ma ciò non significa giocare come negli anni 60, perché i nerazzurri molto spesso portano sei-sette uomini oltre la linea della palla, esprimendo un calcio bellissimo. Sacchi è stato un po' ingeneroso. Anche se è vero che Milan e Atalanta ti vengono a prendere un po' più in alto".

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