L'attaccante rossonero Andrea Bertolacci, dalle colonne del Corriere della Sera ha commentato i suoi primi mesi al Milan e l'imminente derby della Madonnina:
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Bertolacci: “Ci è mancata continuità . Derby importante ma se perdiamo le altre…”
L’attaccante rossonero Andrea Bertolacci, dalle colonne del Corriere della Sera ha commentato i suoi primi mesi al Milan e l’imminente derby della Madonnina: Bertolacci cos’è mancato al Milan fin qui? “La parola è:...
Bertolacci cos’è mancato al Milan fin qui?"La parola è: continuità. Facciamo partite che non t’aspetti, penso alla Fiorentina, e poi non ci ripetiamo. A Empoli è mancato il cinismo; se vai due volte in vantaggio devi vincere".
E quindi è vero che sarà un derby sottotono?"Non credo. Si affrontano due squadre molto forti. Noi abbiamo perso punti che non meritavamo di perdere, penso al Verona, al Bologna, al Carpi, al secondo tempo di Roma. Con 6/7 punti in più sarebbe un altro campionato".
Manca un po’ d’incoscienza per dirla alla Allegri?"Sì, ci manca la spregiudicatezza che ti consente di tentare la giocata. Non c’è se hai paura di non portare a casa il risultato. Se ne esce con la consapevolezza che siamo forti".
Il clima a San Siro, tra spalti vuoti, fischi e contestazioni, non aiuta."No, non aiuta. Però noi dobbiamo essere bravi a isolarci. In allenamento vediamo i nostri valori, sappiamo che siamo forti. La fiducia altrui però si conquista solo con i risultati. Uno dei nostri obiettivi deve essere proprio quello di riportare i tifosi allo stadio".
Il derby è l’ultimo treno per la Champions? "Non amo i pronostici, ma è molto importante. Anche perché è uno scontro diretto".
Ma come ha vissuto la squadra il ridimensionamento degli obiettivi da parte della società? Barbara Berlusconi ha parlato pubblicamente di Europa League. "Ascoltiamo la società e forse ora l’obiettivo è quello, di certo eravamo partiti con altri traguardi. Ma il campionato è ancora lungo".
Dal punto di vista personale, invece, qual è stata la sua difficoltà più grande fin qui?"Ho sofferto un po’ l’ambientamento. Dopo l’infortunio in Nazionale avevo ritrovato le mie qualità, ma poi mi sono fatto male di nuovo. Alla squadra manca continuità nelle prestazioni e nei risultati e questo incide anche sui singoli".
La maglia del Milan pesa più di quella del Genoa?"È più importante, ma col Genoa sono arrivato sesto e poi quando indossi la maglia della Nazionale sei già nel calcio che conta".
È di sicuro più facile ambientarsi in una realtà consolidata come la Juve, come dimostra il suo amico Sturaro."Certo, è più facile in una realtà che sa già vincere, con un progetto consolidato, infatti Allegri ha proseguito sulla scia di Conte. Il Milan è in una fase di ricostruzione, ha cambiato tanti giocatori e anche allenatori".
A proposito: come avete vissuto il fatto che Mihajlovic fosse sempre in discussione? "Sarebbe da ipocriti dire che sono cose che non dispiacciono e non danno fastidio, immagino anche a lui. Però abbiamo dimostrato con i fatti di essere un gruppo unito e di stare con l’allenatore. Il meglio l’abbiamo dato proprio nelle difficoltà. Forse il segreto sta proprio nell’essere arrabbiati".
A Mihajlovic è importante dare tempo? "Assolutamente. L’allenatore deve poter lavorare per trasmettere la sua mentalità, ma sappiamo bene che al Milan si vuole tutto e subito. Da una parte lo capisco, dall’altra non è facile".
In cosa l’ha migliorata Sinisa? "Nella mentalità, mi ha dato più determinazione, più rabbia, più fame".
Un altro allenatore cui deve molto è Stramaccioni: è vero che voleva portarla all’Inter?"Sì, ma sapeva che era difficile, perché il mio cartellino era a metà tra Genoa e Roma".
Come vive la settimana del derby? "Cerco di mantenere le solite abitudini, se ti carichi troppo rischi di arrivare scarico. Certo, ci teniamo tanto per i tifosi".
Un derby salva la stagione? "No, se per caso vinci, ma perdi le successive, la gente si dimentica presto del derby".
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