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Bessa: “Sogno di giocare in un grande club come l’Inter. Vorrei farcela per…”

Daniel Bessa è stato intervistato a Inter Channel dalla tournée americana dell'Inter.

Simona Castellano

Daniel Bessa è stato intervistato a Inter Channel dalla tournée americana dell'Inter.

Queste le parole del calciatore:

-Come sta andando?

Benissimo, ero molto soddisfatto quando mi hanno chiamato, ero contentissimo, dal primo giorno ad Appiano a Brunico le cose sono andate bene, qui in America ancora più divertente. E' la prima volta, mi piace molto, l'Inter mi ha portato anche qui.

-Arrivato ragazzo all'Inter...

Sono venuto qui quando avevo 15 anni, sono cresciuto, ho girato negli ultimi tre anni, ma con l'Inter sono cresciuto.

-State venendo fuori tutti adesso i '93 delle giovanili?

Quella squadra lì era molto forte, lo sapevamo, eravamo molto uniti, quello ci ha fatto vincere i tornei giovanili, ora si vede che eravamo tutti molto bravi. Stiamo arrivando tutti. E' stato tutto facile finché non mi sono fatto male, ora le cose stanno andando bene anche nei professionisti perché sto bene.

-Com'è giocare in serie A?

Non puoi fare altro che adattarti, nei professionisti è tutto diverso, le cose sono più difficili, ma con il tempo si riesce a fare tutto.

-Ruolo?

Mi dicono che alcuni giocatori sono stati arretrati in campo e hanno fatto bene. Io ascolto e provo, non si sa mai.

-Miranda ti ha preso sotto la sua guida?

Sì, Miranda e anche Felipe. Ha molto da darmi e io lo ascolto molto.

-Com'è giocare con squadre come Psg?

E' un'altra storia. Loro sono il top come l'Inter, bellissimo, c'è solo da imparare.

-Futuro?

Non vedo l'ora di giocare nel calcio che conta, in una squadra come l'Inter, in Champions League. Farò di tutto per arrivarci.

-Dove hai imparato di più?

All'estero. In Portogallo e Olanda; anche per via infortuni, ho imparato tanto come uomo. Poi in Italia sia a Bologna che a Como sul campo ho imparato tanto.

-Bologna, piazza che non perdonda niente

Sì, è vero sono abituati a grandi giocatori. Come l'Inter. E' stato bello passarci e conquistare la promozione.

-Poi Como

Sì è stata ideale per me per numero di presenze. E' andata male, era una società messa male. Calcisticamente per me anno importante.

-Allenatori e persone importanti?

Mio fratello, mio padre, mia madre e la mia ragazza. All'Inter Samaden, Casiraghi; allenatori Stramaccioni, Diego Lopez al Bologna queste sono le persone che mi hanno insegnato di più. Casiraghi ha un cuore enorme, è una persona speciale, vorrei arrivare anche per lui.

-Dove devi migliorare?

Quasi tutto, quello in cui mi presto di più è sulla continuità e sulla fase difensiva. Sto imparando a marcare.

-Sei migliorato anche in fase difensiva?

Crescendo e giocando si migliora sempre.

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