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Biasin: “Inter, eliminazione sembra normale, ma non lo è. Il morbo di Gresko…”

Il giornalista si sofferma sulla rassegnazione che ha preso piede nell'ambiente nerazzurro dopo la sconfitta di Europa League contro l'Hapoel

Eva A. Provenzano

In fondo basta un po' di amor proprio e anche un po' di amore verso nei confronti dell'Inter e di tutto quello che rappresenta per capire che, anche se ormai ci si è quasi abituati a certe cose, invece no, non sono per niente normali. Come l'eliminazione da questa Europa League in un girone tutt'altro che complicato.

Fabrizio Biasin ha parlato proprio della disfatta nerazzurra contro l'Hapoel. Il giornalista, su Facebook ha scritto: "Sembra tutto normale, ma non lo è porca miseria. Uscire nella fase a gironi di una coppa praticamente aperta a tutti, non è normale. Farsi rimontare da 2-0 a 3-2 da una squadra da (con tutto il rispetto) “terzo mondo del calcio”, non è normale. Sperare che al 92esimo Handanovic salga sul calcio d’angolo (“è il suo momento! Lo fa sempre!”) e rimanerci male perché “ah già, Handa è stato espulso”, non è normale. Scherzare con gli amici a fine partita e non prendersela neanche troppo perché “quest’anno va così”, non è normale. Fare spallucce alla puntualizzazione di uno statistico (“quelli del Beer hanno fatto gol solo a voi nei gironi di Europa League”), non è normale. Acquistare a metà della scorsa stagione il capocannoniere del girone d’andata della serie A (Eder, 12 reti alla Samp) e constatare in serenità che nei successivi 300 giorni con la maglia nerazzurra ne ha messi assieme 2, non è normale. Certificare che il “morbo di Gresko” (“non importa quanto un difensore sia bravo, una volta all’Inter diventerà una sega”) esiste davvero, non è normale. Osservare che la gran parte dei tifosi alla seconda partita di Pioli (ma anche alla prima) stia già parlando di Simeone come dell’allenatore dell’Inter ("tanto arriva il Cholo..."), non è normale. Avere la tifoseria più presente allo stadio di tutta la serie A nonostante uno straziante 9° posto, non è normale. Queste cose non sono normali non perché stiamo parlando di Inter, queste cose non sarebbero normali neppure al torneo degli amatori del sabato pomeriggio. Perché il calcio cambia (e di molto) i suoi valori a seconda della categoria, ma l’amor proprio no, quello “si ha o non si ha” in qualunque campo del mondo".