Nel suo editoriale per Tmw, Fabrizio Biasin di Libero ha parlato anche dell'operazione Shaqiri per l'Inter: "Le possibilità che l'operazione vada in porto sulla base del prestito oneroso con diritto di riscatto per 15 bombardoni complessivi è concreta e - confesso - mi sorprende parecchio. L'Inter squattrinata, quella del presidente costretto a inginocchiarsi davanti a quelli dell'Uefa perché "siamo conciati ma stiamo facendo i bravi", quella del bilancio a puttane e dei dirigenti "che come Alice vivono nel paese delle meraviglie", in soli due mesi hanno: messo a libro paga l'allenatore più caro della serie A e comunque uno tra i più capaci in Europa; sbattuto fuori il predecessore che a sua volta era il tecnico più pagato della A insieme a Benitez; convinto un campione del mondo a venire sei mesi ad Appiano per ricostruirsi una reputazione in attesa di capire quel che sarà a giugno; quasi convinto un giocatore assai corteggiato del Bayern Monaco a sposare il progetto di una squadra attualmente all'11esimo posto e comunque satura dei problemi di cui sopra; blindato il contratto della stellina Kovacic; imbastito altre operazioni (vedi Allan) per consegnare a Mancini una squadra con i controcazzi già a gennaio. I fatti al momento sono tre: 1) Mancini non è il tecnico più bravo sul campo, ma è certamente un fenomeno a far spendere quattrini anche a chi non ce li ha o fa finta di non averli. La tecnica delle conferenze con annuncio ad alta voce ("voglio due esterni altrimenti cosa mi hanno chiamato a fare?") sta funzionando per la gioia di tutti i tifosi. Per intenderci, l'avesse fatto Mazzarri probabilmente sarebbero arrivati M'Villone, cugino di M'Vila, e Dudu, amichetto di Dodò. 2) Ausilio sa il fatto suo. Vuoi un centrocampo muscolare (vedi richieste di Mazzarri)? E lui ti porta i muscoli. Vuoi gli esterni di attacco? Arrivano pure quelli. Di certo se l'Inter non raggiungerà gli obiettivi non sarà colpa dell'attuale direttore sportivo. E veniamo al punto 3), il più spinoso. Dovesse arrivare Shaqiri, ma anche un suo alter ego di livello, il tecnico avrebbe fin da subito un obbligo: riuscire a conquistare il terzo posto o la vittoria in Europa League. Parliamoci chiaro, serve un miracolo, ma una squadra con Handanovic, Kovacic, Icardi, Podolski, forse Shaqiri e mettiamoci pure dentro Osvaldo, Palacio e Hernanes (se si ricorda quel che vale), non può tirarsi indietro e vivacchiare nella melma della mezza classifica. Il tutto considerando il fatto che Ausilio è sì stato bravo, ma a furia di utilizzare la formula dei "pagherò" prima o poi dovrà fare i conti con i creditori. La scadenza è giugno: o arrivano i quattrini della Champions o si vende. E allora addio Podolski per la serie "breve ma intenso", addio Handanovic per la serie "vi voglio bene ma mi piacerebbe giocare di martedì/mercoledì sera" e addio Icardi per la serie "il ragazzo è bravo ma se qualcuno offre 30 milioni glielo portiamo con l'ApeCar. Lui, la Wanda, la Nara e pure Maxi Lopez a meno che non diventi il nuovo testimonial del Crodino". Ebbene sì, per l'Inter "one shot" saranno sei mesi davvero cruciali".
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Biasin: “Un dato è certo, Ausilio ci sa fare. Ma se non sarà CL a fine anno via in 3”
Nel suo editoriale per Tmw, Fabrizio Biasin di Libero ha parlato anche dell’operazione Shaqiri per l’Inter: “Le possibilità che l’operazione vada in porto sulla base del prestito oneroso con diritto di riscatto per 15...
Pasquale Guarro
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