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Biraghi: “Sogno di tornare all’Inter, devo molto a Benitez. Su Maicon e Mou…”

Cristiano Biraghi, giovane difensore classe ’92 attualmente al Cittadella ma di proprietà dell’Inter, si è raccontato ai microfoni di Calciomercato.com. La scorsa stagione Biraghi approdò alla Juve Stabia dove totalizzò 11...

Francesco Parrone

Cristiano Biraghi, giovane difensore classe '92 attualmente al Cittadella ma di proprietà dell'Inter, si è raccontato ai microfoni di Calciomercato.com. La scorsa stagione Biraghi approdò alla Juve Stabia dove totalizzò 11 presenze, a maggio di quest'anno prese parte anche alla tournè indonesiana del club nerazzurro.

Questo è già il tuo secondo anno di serie B, come ti trovi a Cittadella?"Mi trovo davvero molto bene, stiamo facendo un ottimo lavoro e i risultati si vedono sul campo. Siamo consapevoli che se facciamo le cose per bene possiamo battere chiunque, di contro se ci montiamo troppo la testa corriamo il rischio di poter perdere contro chiunque. Dobbiamo continuare su questa strada e maturare sempre di più a livello mentale".

Sei cresciuto nelle giovanili dell'Atalanta ma a undici anni sei passato all'Inter, il tuo obiettivo è quello di tornarci già nella prossima stagione? "Io per il momento devo solo pensare a fare bene qui a Cittadella, è naturale che sogno di tornare all'Inter ma devo meritarmela con le prestazioni sul campo. Ogni calciatore ambisce a salire di categoria, per quanto mi riguarda se riuscissi a ritornare all'Inter da protagonista ne sarei felice perchè sono un grande tifoso nerazzurro da sempre".

Torniamo a quando militavi nell'Inter, hai mai avuto l'occasione di vedere all'opera José Mourinho?"Onestamente non ho mai avuto la fortuna di poterlo vedere realmente all'opera. Però quelle poche volte che sentivo i giocatori dell'Inter parlarne lo dipingevano come un grandissimo allenatore, un personaggio carismatico che sapeva motivare ogni calciatore in maniera diversa. A questi livelli a gente come Zanetti ed altri non devi insegnare niente, se non continuare a motivarli e lui in questo è il numero uno, non per niente lo chiamo lo Special One".

Con Benitez invece hai avuto la fortuna di poterci lavorare più da vicino, visto che ti ha fatto anche esordire in Champions League contro il Twente:"Io devo molto a mister Benitez perchè mi ha dato fiducia e sentivo che lui si fidava di me, per cui posso solo ringraziarlo".

Marco Materazzi nei giorni scorsi ha criticato apertamente l'allenatore spagnolo, tu cosa ne pensi? "Io sinceramente quando mi allenavo con la prima squadra cercavo di stare lontano da cose che erano più grandi di me. Ho sentito quello che ha detto Materazzi e mi fido della sua versione anche se la verità non si saprà mai. Ripeto il mio unico obiettivo in quel momento era convincere Benitez delle mie qualità e credo di esserci riuscito".

Torniamo alla tua esperienza al Cittadella, quali sono i reali obiettivi della squadra, visto che siete molto in alto in classifica? "Non mi voglio nascondere dietro un dito dicendo che puntiamo alla salvezza. iI nostro motto è: non succede, ma se succede! Continuiamo a lavorare tenendo i piedi ben saldi a terra e poi vedremo dove arriveremo, sognare è lecito per noi e per i tifosi. E' vero che non siamo una piazza blasonata come altre, ma credo che se manteniamo la giusta mentalità e umiltà ci toglieremo molte soddisfazioni".

Qualche tuo compagno di squadra che ti ha impressionato per le sue qualità?"Sembrerà banale, ma lo siamo tutti nel senso che siamo davvero un gruppo molto unito con tanti buoni giocatori e qualcuno di una qualità superiore. Ti potrei dire che Giannetti, il sottoscritto o altri giovani della squadra risaltano di più forse perchè abbiamo i riflettori puntati addosso visto che siamo proprio giovani, ma i veterani hanno un'importanza incredibile. Merito ad una società come il Cittadella che punta tanto sui ragazzi italiani, vuol dire che di giovani bravi in giro ce ne sono".

Hai legato particolarmente con qualche giocatore della prima squadra dell'Inter?"Devo dirti la verità, sono tutti delle persone splendide. Mi hanno fatto sempre sentire parte del gruppo anche se in realtà non lo ero propriamente. Sono stati davvero tutti bravi con me, nel consigliarmi e nel farmi sentire parte del progetto. Sono rimasto molto amico di Maicon, ci sentiamo spesso infatti, lui è un grande, il terzino destro più forte del mondo".

Visto che lo senti ancora, come si sta trovando a Manchester? Raccontaci qualche aneddoto di quando eravate all'Inter?: "Onestamente non parliamo mai di calcio quando ci sentiamo, io sono sicuro che anche in una piazza importante come Manchester dimostrerà di aver ancora fame di vittorie. Per quanto riguarda qualche aneddoto particolare ti posso dire che era una persona che scherazava sempre e ti metteva a tuo agio, ma a me piaceva che quando si doveva lavorare era rigoroso e preciso. Sapeva scindere le due cose, davvero una brava persona, un professionista serio oltre che un grande giocatore".

A chi ti ispiri nel tuo ruolo di terzino sinistro?"Mi piace molto Marcelo del Real Madrid, mi ci rivedo molto, bravo nella fase offensiva un po' meno, anche se è migliorato molto, in fase difensiva. Spero di crescere anche io e diventare forte come lo è lui se non di più".