Adriano Bonaiuti, preparatore personale di Samir Handanovic, ha parlato del momento del portiere sloveno a Tuttocalciatori.net
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Bonaiuti: “Handanovic non ha punti deboli. Futuro? Ha offerte. Tra Mancio e Mazzarri…”
Adriano Bonaiuti, preparatore personale di Samir Handanovic, ha parlato del momento del portiere sloveno a Tuttocalciatori.net Adriano, tutti sanno che ormai è diventato l’ombra di Samir Handanovic. Dopo gli anni all’Udinese, da due anni è...
Adriano, tutti sanno che ormai è diventato l’ombra di Samir Handanovic. Dopo gli anni all’Udinese, da due anni è il suo preparatore personale all’Inter dove l’ha voluta espressamente con sè. Possiamo dire che ormai da tempo è nata un’amicizia fra di voi.
“Indubbiamente. Conosco Samir da quando ha 21 anni, il nostro dopo tanto tempo è più di un rapporto di lavoro, è nata un’amicizia sincera. C’è un legame forte tra noi”.
Come valuta la sua stagione quest’anno tra alti e bassi?
“Se ci riferiamo all’errore in Inter-Juve è normale che un episodio in un big-match sia altisonante e faccia notizia, ma non pregiudica in nessun caso una buona stagione da parte sua. Gli errori ci stanno, fanno parte del gioco. Le critiche sono ingenerose. Samir però resta uno dei migliori portieri in Europa, i numeri parlano chiaro. E’ un portiere tecnicamente completo, non ha veri punti deboli, ed ha la personalità che il suo ruolo richiede. Anche quando incappa in qualche prestazione sottotono ci mette la faccia”.
E’ vero che andrà via dall’Inter? E dove?
“Questi discorsi riguardano esclusivamente la società, che fa le scelte. Io me lo terrei stretto, e poi non saprei per quali cifre potrebbe partire, non è così scontato valutare il suo valore di mercato. E’ normale che un giocatore come lui abbia diverse richieste, di certo non gli mancano le offerte”.
Se cambiasse squadra lo seguirebbe?
“Ovviamente sì. Il mio rapporto di lavoro è legato al suo”.
Che differenze vede tra Mazzarri e l’attuale allenatore nerazzurro Mancini?
“Ogni allenatore ha le sue caratteristiche e le sue particolarità e le porta anche nel metodo di lavoro. Tatticamente ci sono delle evidenti differenze. L’Inter di Mancini ha un baricentro più alto e più aggressività davanti, mentre quella di Mazzarri giocava con un atteggiamento un pò più prudente. Quello che posso dire di Mancini è l’estrema cura dei particolari, un lavoro a 360°
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