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Borghi: “Vidal? Flamengo buona possibilità, ma lo vedo meglio al Boca Juniors”

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L'ex ct del Cile parla del futuro del centrocampista dell'Inter, che pare destinato a tornare a giocare in Sud America

Fabio Alampi

Claudio Borghi, ex ct del Cile e "mentore" di Arturo Vidal (fu suo allenatore a inizio carriera ai tempi del Colo Colo), in un'intervista concessa ad AS ha commentato le voci di mercato che accostano il centrocampista dell'Inter al Flamengo: "Durante il fine settimana mi hanno chiamato dall'Argentina e mi hanno detto che era pronto per trasferirsi al Boca Juniors (ride). Lo vedo più come un giocatore del Boca che come un giocatore del Flamengo, per via del suo stile, ma è una decisione che deve prendere lui. Ci ho giocato quasi 24 anni fa (nel 1989)… Il Flamengo è un grande club, molto grande, con dei fan meravigliosi. È importante e sta cercando anche risultati importanti. La vedo come una buona opzione. È una buona possibilità tornare in Sud America e provare a giocare in squadre davvero importanti".

Il Flamengo è il club più "europeo" del Sud America?

"Potrebbe essere, anche se pure in Messico possono pagarti molto. In Argentina possono scendere a compromessi, ma essere ben pagati è un'altra cosa (ride). Anche l'America del Messico, ad esempio, potrebbe pagarti somme elevate. Se è una decisione sia economica che sportiva, penso che il Flamengo sia molto buona. Ora, per me, e come ha detto Román (Riquelme), senza dubbio è un giocatore nato per il Boca".

Pensi che con il Flamengo possa avere maggiori possibilità di vincere le Libertadores?

"Anche il Boca ha buone possibilità. Non lo so, non conosco così tanto la realtà del calcio brasiliano oggi. Il Flamengo ha sempre obiettivi importanti, così come il San Paolo. Ma per tutto ciò che rappresenta il Flamengo, a Rio (de Janeiro) o nello stesso Brasile, penso che sia una buona decisione, come sarebbe il Boca in Argentina o il Colo Colo in Cile. Squadre importanti, molto popolari, e anche questo aiuta".

E la vita in Brasile sarà diversa per Vidal a Rio de Janeiro?

"Oggi è cambiato un po'. A quel tempo (nel 1989) non c'era altra possibilità che vivere a Rio, anche il vecchio centro di allenamento del Flamengo è ancora lì, ma non si allenano più lì, è da un'altra parte. Bisogna prendere delle precauzioni, anche se lo sono sempre state. Ma non credo che sarà un impedimento".

Sei stato al Boca Juniors. Ti piacerebbe vederlo giocare lì?

"Il Boca è un club meraviglioso. Ho avuto la fortuna di stare in entrambi i club, ovviamente in fasi diverse. Ma il Boca è un club in cui Vidal si sarebbe sentito un guerriero e la gente lo avrebbe idolatrato in modo straordinario".

Potrebbe adattarsi rapidamente allo stile generale del gioco in Brasile?

"L'altro giorno ho parlato con persone dall'Argentina, mi hanno chiesto se può ancora fare qualsiasi cosa. Ho detto loro che sì, può fare qualsiasi cosa, e lo fa anche bene. Ho ancora il sogno di vedere Vidal qualche volta libero per il campo, che mi conquisti. Ma è un giocatore che è mutato nella sua forma, nel suo stile. Non è più un giocatore che può giocare in una sola posizione, può adattarsi a più ruoli. Penso che i tecnici dovrebbero trovargli un posto".

Pensi, quindi, che possa occupare posizioni più arretrate sul campo di gioco?

"Più si va indietro, più spazio e più tempo a disposizione hai in campo. Non so quanti anni abbia intenzione di giocare Arturo, ma è una situazione perfettamente naturale nel calcio. Se non hai più condizioni fisiche, inizi a cercare spazi".

Il Flamengo può assicurarti un alto livello anche in vista della Nazionale?

"Guarda, potrebbe optare per diverse squadre importanti del mondo con richieste elevate. A quell'età, quello che deve fare è giocare. Stare in panchina è complesso e se si va in un club europeo di primo livello, a cui può aspirare, starebbe in panchina, come è successo all'Inter. Penso che la sua decisione debba sì essere finanziaria, ma dovrebbe anche giocare molto".

E se scegliesse una squadra di seconda livello in Europa? A un certo punto si è parlato del Galatasaray.

"Vidal non è fatto per una squadra di seconda fascia in Europa".

E l'Olympique Marsiglia? Dicevano che Jorge Sampaoli lo voleva.

"No!".

E se fosse, per esempio, il Siviglia? Ha giocato nel Barcellona e non ha fatto male.

"Ah beh, potrebbe essere, ma Arturo non è al momento un giocatore di seconda fascia".

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