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Braschi controcorrente: “Errori arbitri in calo”

“Questo campionato, tra i ‘miei’ 3, e’ quello con il minor numero di errori. Si potevano evitare segnalazioni errate su 4-5 casi di fuorigioco, ma gli sbagli si attestano al 3-4%. Purtroppo il numero delle ammonizioni cresce”....

Riccardo Fusato

"Questo campionato, tra i ‘miei’ 3, e’ quello con il minor numero di errori. Si potevano evitare segnalazioni errate su 4-5 casi di fuorigioco, ma gli sbagli si attestano al 3-4%. Purtroppo il numero delle ammonizioni cresce”. Stefano Braschi, alla terza stagione da designatore arbitrale della Serie A, si esprime cosi’ sul rendimento di direttori di gara, assistenti e arbitri di porta nelle prime 15 giornate di campionato. ”Per un bilancio, pero’, meglio aspettare ancora”, dice. Finora, ad alimentare polemiche e discussioni hanno contribuito soprattutto le errate segnalazioni in diversi casi di fuorigioco. ”Ciascun assistente deve fare 10-15 valutazioni a partita: quindi, sono 30 situazioni a gara e 300 in una giornata di campionato. Gli errori si attestano al 3-4%: le macchine non potrebbero fare meglio”, dice Braschi ai microfoni di ‘La politica nel pallone’ su Gr Parlamento. Al di la’ di questo, ci sono state 4-5 situazioni che sarebbe stato meglio evitare. Capita di sbagliare, lo fanno anche i grandi calciatori e non diventano brocchi dopo un errore. Per un singolo episodio, non si puo’ buttare via tutto quello che si e’ fatto”, dice prima di soffermarsi sul match Juventus-Inter, arbitrato un mese fa da Paolo Tagliavento. ”E’ stata una partita diretta male da un grande arbitro, puo’ succedere. Per fortuna l’Inter ha vinto”, dice pensando evidentemente al clima che si sarebbe creato in caso di successo bianconero. Nel big match vinto 3-1 dai nerazzurri, e’ stato concesso alla Juventus un gol viziato da evidente fuorigioco dopo meno di 20 secondi. L’episodio ha condizionato il clima dell’intera serata. L’Inter ha reclamato l’espulsione dello juventino Lichtsteiner prima di vedersi assegnare un rigore per una trattenuta su Milito in un’azione nata da una punizione contestata dai padroni di casa.