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Burgnich: “Inter-Napoli, chi perde dice addio allo scudetto. Ogni tanto i nerazzurri…”

In vista della delicata sfida del Meazza di domenica sera tra Inter–Napoli, il quotidiano ilGiornale ha intervistato un grande ex di entrambe le squadre, l’indimenticato Tarcisio Burgnich. Fa ancora il tifo per l’Inter? «Certo....

Francesco Parrone

In vista della delicata sfida del Meazza di domenica sera tra Inter-Napoli, il quotidiano ilGiornale ha intervistato un grande ex di entrambe le squadre, l'indimenticato Tarcisio Burgnich.

Fa ancora il tifo per l'Inter?«Certo. Come faccio a non amare una squadra in cui ho giocato per 12 anni? Non la seguo quasi mai dal vivo, perché giro poco. Mi accontento di guardarla in tv».

Fa ancora l'osservatore per i nerazzurri? «Ogni tanto l'Inter mi chiede di visionare una partita o un giocatore. Ma capita sempre meno. Fino a che c'èstato Giacinto Facchetti ero molto più impiegato».

Ed è ancora in contatto con qualche suo ex compagno di squadra?«Sento spesso Luis Suarez, Mariolino Corso e Spartaco Landini,che giocò con me sia a Milano, che a Napoli».

Il soprannome"Roccia"glielo diede l'indimenticato Picchi, giusto? Perché?«Accadde in un Inter-Spal. Il mio capitano rincuorò Carlo Novelli,avversario che si era appena scontrato con me.Gli disse: "Non dirmi niente, ti capisco: ti sei scontrato con una roccia". Da lì nacque il soprannome»

Come mai non la si vede mai in televisione? E come allenatore l'ha più contattata nessuno? «Sto bene in Toscana. Ormai non ha più senso apparire. Per quanto riguarda l'allenatore, il mio tempo ormai è finito. Oggi conta il procuratore, mentre fino a 10anni fa erano le squadre direttamente a chiamarti».

C'è un Inter-Napoli che ricorda in particolare? «Purtroppo sì. Giocavo con gli azzurri a San Siro. Era il 1975. Eravamo 1-1 e al 90' segnò il mio grande amico Giacinto il 2-1per l'Inter. Da quel momento me l'ha ricordato ogni volta che mi ha visto (sorride ndr)».

Le è mai pesato giocarla da ex?«Inter-Napoli no. Mi pesava sempre giocare contro la Juventus. I bianconeri, quando ero giovane, mi avevano mandato a Palermo senza darmi fiducia. E così ogni volta che li affrontavo volevo dare il massimo.Spesso, però, finivo con l'esagerare».

Venendo al presente, chi vincerà domenica sera? «Non riesco a fare un pronostico, ma posso dire che chi perde può dire addio alla lotta Scudetto. La Juve rischierebbe di allontanarsi troppo. Chi vince, invece, può diventare la vera anti-Juventus».

Chi sarà decisivo? «Facile dire Cavani e Milito. Sono due attaccanti che si esaltano nelle grandi partite».

Esisterà mai un nuovo Burgnich? «Una volta c'era Gentile, poi è stato il momento di Cannavaro. Ora in Italia così non ce ne sono più. Io non ero alto, ma ero arcigno, guizzante e sapevo colpire bene di testa. Mi piaceva molto Thiago Silva,ma purtroppo per la nostra Nazionale è brasiliano».