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Cairo: “Mihajlovic? Non potevo fare altro. Mazzarri è un sogno che si realizza”

Il presidente del Torino ha spiegato i motivi del cambio di tecnico e della scelta di Mazzarri

Andrea Della Sala

Dopo il derby in Coppa Italia perso con la Juve, il presidente del Torino Cairo ha esonerato Mihajlovic e scelto, come suo sostituto, Walter Mazzarri. Il patron granata, intervistato da La Stampa, ha parlato dei motivi che lo hanno spinto a questo cambio:

Presidente Cairo, perché chiudere con Mihajlovic dopo la sconfitta nel derby?

«Meglio essere chiari subito, la partita di mercoledì non c’entra, o meglio, non è stata decisiva».

E allora che cosa lo è stato?

«Abbiamo una squadra più forte dell’anno scorso, è sotto gli occhi di tutti. Ma abbiamo quattro punti in meno e giocatori come Rincon o come Niang per esempio, voluti dall’allenatore, che mi sono costati cifre importanti e che ancora non hanno reso come e per quanto avrebbero dovuto. Non possono essere questi, devono poter dare di più».

Perché non agire prima allora, le occasioni non sono mancate viste le vittorie gettate al vento dal Torino o le gare perse senza nemmeno lottare?

«Ho provato in tutti i modi ad andare avanti, ma non ho mai intravisto una continuità di rendimento, ci siamo dati un obiettivo importante come l’Europa e lo stavamo perdendo di vista. Anche le altre squadre vanno piano, ma prima o poi si metteranno a correre. Non potevamo più aspettare».

Qual è la maggiore responsabilità di Mihajlovic: non aver dato in un anno e mezzo un gioco preciso, non aver corretto i difetti o paradossalmente non essere riuscito, lui, a dare un carattere ai giocatori?

«Non c’era più la squadra cazzuta che vidi nello scorso girone di andata, e da agosto in poi è stato uno stillicidio di occasioni perdute. Di up and down. Fai una bella impresa con la Lazio e poi perdi in quel modo con il Napoli, vai sopra di due gol con la Spal e finisce come sapete, non fai un gol al Genoa, con la Juve siamo stati penalizzati dalla Var, ma abbiamo fatto pena. Ho dato a Mihajlovic tutte le occasioni possibili, volevo essere sicuro che cambiare fosse la scelta migliore e questo è il momento giusto per farla. Se non ora quando, mi sono detto. E allora ho agito»

Perché Mazzarri?

«Perché è un signor allenatore e c’era la possibilità di prenderlo subito. Mazzarri ha fatto bene al Napoli e alla Sampdoria, in entrambi i casi ha posto le basi per squadre di qualità. Il mister ha fatto un lavoro straordinario, arrivando anche al secondo posto. Poter avere un tecnico come lui è un sogno che si realizza».

Qui però siamo oltre le basi.

«Vero, io infatti mi sono stufato di sentire parlare o di parlare di potenzialità, è ora della realtà. C’è un popolo di tifosi che vuole altri risultati e c’è un capitale giocatori da non svalutare. Cambiando allenatore ho deciso per il meglio. Comunque, per l’unica cosa da fare in questo momento».

Mihajlovic le ha fatto spendere 17 milioni per Niang, il tecnico serbo paga anche questo?

«Io credo ancora in Niang. Con il Genoa mi è piaciuto, anche con la Juve pur in una partita simile ha dato qualche segnale. Con Mazzarri può continuare il periodo di crescita, non a caso l’aveva voluto con sé al Watford».

Quindi è tornato il Cairo mangia allenatori?

«Ma no, un esonero non è mai una buona notizia. Ma, mi creda, non potevo fare diversamente».

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