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Calcioscommesse, ecco perché Conte ha scelto il rito abbreviato

Sia Antonio Conte, ct della Nazionale, che il suo ex vice Alessio hanno optato per la medesima strategia processuale nell’ambito del processo di calcioscommesse per frode sportiva: il rito abbreviato. Scrive La Stampa: “Conte è...

Sabine Bertagna

Sia Antonio Conte, ct della Nazionale, che il suo ex vice Alessio hanno optato per la medesima strategia processuale nell'ambito del processo di calcioscommesse per frode sportiva: il rito abbreviato. Scrive La Stampa: "Conte è imputato nel procedimento di Cremona sul calcioscommesse di frode sportiva per non aver vigilato sul comportamento dei suoi giocatori in merito alla presunta combine della sfida fra l’Albinoleffe e il Siena (il ct nel maggio del 2011 era sulla panchina dei toscani). L’accusa del pm Di Martino è quella tipica dell’omessa denuncia presente nel codice di giustizia sportiva."

Perché il rito abbreviato? "Conte è convinto di poter chiudere la propria posizione in udienza preliminare e, per farlo, vuole percorrere la strada più breve perché, se accettata, la richiesta di abbreviato consentirebbe al ct azzurro di evitare il dibattimento e di arrivare a giudizio prima degli Europei del prossimo giugno. E comunque prima dell’inizio della prossima stagione che, come appare ormai scontato, lo vedrà sulla panchina del Chelsea, in Inghilterra. L’abbreviato fa sì che chi lo richiede venga giudicato sugli atti presenti nel fascicolo dell’accusa: l’imputato rinuncia non a difendersi, ma a portare le prove. I tempi si accorciano, anche se esiste la possibilità che qualche testimone venga ascoltato (questo è il caso di abbreviato condizionato per l’appunto all’ammissione di test o nuovi documenti). L’eventuale pena verrebbe ridotta di un terzo, ma non è detto che necessariamente sia meno pesante di quella del rito ordinario perché è il giudice dell’udienza preliminare a decidere il minimo da cui, poi, ottenere lo sconto."

(La Stampa)