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Capello: “Lukaku, in Italia nessuno lo ferma. Perisic decisivo, ora vediamo Gosens”

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L'ex tecnico Fabio Capello, intervistato da La Gazzetta dello Sport, ha parlato della lotta al vertice e delle operazioni di mercato

Andrea Della Sala

L'ex tecnico Fabio Capello, intervistato da La Gazzetta dello Sport, ha parlato della lotta al vertice e delle operazioni di mercato:

Dybala: tutti lo vogliono, nessuno lo prende.

«Dybala non si discute: se sano, è un fuoriclasse che fa la differenza. Però gioca poco. La sua “fortuna” è che sono infortuni muscolari: non solo si può lavorare per curarli, ma anche per prevenirli. Ho una domanda: perché la Juve l’ha lasciato andare? Forse certe richieste di ingaggio non andavano fatte. Lo vedrei bene alla Roma per Zaniolo, libero sul centrodestra».

Quale sarà la sorpresa?

«Se parliamo di squadra, il Napoli. Ma tutto gira attorno a Koulibaly. Se lui resta, Spalletti può lottare per lo scudetto. Se va via, perde molto».

Una lotta scudetto che al momento vede favoriti...?

«Inter e Juve sono in vantaggio. L’Inter era già forte, s’è potenziata con Mikhitaryan, un ottimo acquisto, e con Lukaku, che farà la differenza. In Italia non c’è un difensore che possa fermarlo, in Inghilterra è un’altra storia. Se poi prende anche Bremer... Però vediamo Gosens: non deve far rimpiangere Perisic che è stato decisivo con gol, assist, avversari obbligati al raddoppio».

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E la Juve?

«Era quella più indietro come giocatori e come testa. Non da Juve. Non ho visto il solito animus pugnandi. Ora ha colmato il gap: aveva bisogno di un giocatore importante a centrocampo. Pogba può essere quello giusto, decisivo, forte, creativo, trascinatore. Quando partiva lasciava gli altri nella polvere. Da mezzala naturalmente. Al centro Locatelli deve solo abituarsi: può fare benissimo quel ruolo».

Il Milan è dietro?

«Per ora sì. Ha Leao che fa la differenza, ha una delle fasce di sinistra più forti d’Europa, deve ripartire da come aveva finito il campionato: così sarà difficile da affrontare per tutti. Il pilota c’è. Se arriva De Ketelaere ha un gran rinforzo. E poi Origi: buon giocatore, ma va aspettato».

Lukaku, Pogba: nel senso che i grandi ritorni sono utili?

«Ma certo, parliamo di giocatori top. Visto Ibrahimovic? A trentott’ anni è stato decisivo. Questi hanno fisicità e qualità, in Italia dominano. Saranno cavalli di ritorno, ma sono purosangue. Neanche vecchi, nel pieno delle forze».

 

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