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Capello: “In Italia si parla troppo di tattica e poco di tecnica. Al Var manca una cosa”

L'intervista che l'allenatore ha rilasciato al Corriere della Sera

Gianni Pampinella

Intervistato dal Corriere della Sera, Fabio Capello ha analizzato il momento che sta attraversando il calcio italiano. Si parte dall'amichevole Italia-Argentina: "In questo momento è meglio affrontare un grande avversario per valutare i giocatori e le scelte di Di Biagio. Farlo in campo neutro, senza pressioni, può dare agli azzurri la possibilità di esprimersi al meglio".

La ripartenza del calcio italiano è ben indirizzata? "Qualcosa di positivo si è visto. C’è la voglia di essere di nuovo competitivi a livello europeo, almeno come club. Come Nazionale bisogna vedere i giocatori e il loro livello: in A magari ci sembrano bravissimi, ma hanno partecipato a poche competizioni internazionali, vincendo ancora meno. E si rivelano mediocri".

Il nodo è davvero il c.t.? "Il problema non è il c.t., ma la qualità dei calciatori a disposizione. Se non ce li hai, se non riesci a produrre un buon calcio, puoi inventarti quello che vuoi, ma non fai tanta strada".

Il calcio inglese ha trovato nuovo impulso coi giovani? "Succede che ci siano covate migliori di altre. Ma quel che conta è la programmazione: ho visto nascere e dato anch’io i miei consigli per il nuovo centro federale. Poi ci vogliono anche gli allenatori che abbiano coraggio di mettere in campo i giovani. Da noi, lo fa solo l’Atalanta".

Dall’estero possiamo importare qualche modello? "Da noi si parla troppo di tattica e poco di tecnica. Ma con la velocità del calcio moderno senza tecnica non si va da nessuna parte. In Spagna hanno il calcio a 5 nelle scuole, che è basilare per la crescita tecnica. Ma noi delle scuole ce ne siamo dimenticati".

Il Var al Mondiale: "Secondo me manca una cosa nella Var: ci vorrebbe un ex calciatore o ex allenatore davanti al monitor, per capire meglio alcune fasi del gioco. Andrebbe insomma condivisa con soggetti che non siano arbitri. Ma loro sono molto gelosi del loro potere".

Le critiche per Buffon in Nazionale lei le ha capite? "Sono frutto dell’invidia tipicamente italiana. Da noi lo sport nazionale è bruciare tutto, senza rispetto per la storia che uno ha avuto. Buffon può essere utile a Di Biagio".

L’esclusione di Balotelli è solo di natura tecnica? "Non mi faccia litigare con Raiola, con cui ho un ottimo rapporto dai tempi di Ibra..."

Ma Capello perché si è tolto dalla corsa a c.t. azzurro? "L’esperienza ce l’ho, ma con le nazionali ho già dato e l’anagrafe è pesante. Un ex azzurro sente sempre l’emozione dell’inno, però facciamo andare avanti i giovani".

(Corriere della Sera)