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E a livello di squadre?
—«Grande equilibrio. Tante nazionali complete, penso a Francia, Portogallo, Olanda, Germania, Inghilterra, Spagna, ma senza una squadra che sia veramente al di sopra delle altre. È chiaro che la Francia, due finali agli ultimi due Mondiali, un gran numero di giocatori tra cui scegliere, una stella come Mbappé e un allenatore con esperienza, sulla carta ha qualcosa in più. Ma niente di esagerato».
È sempre Italia-Spagna, sono 5 Europei consecutivi che ci sfidiamo!
—«Un super classico! In quei quarti di finale a Vienna nel 2008 iniziò la nostra epopea, quei rigori sono stati la chiave per accendere il motore del nostro “triplete” tra Euro e Mondiale. Poi ci è andata bene anche nel 2012, male nel 2016, bene nel cammino a Russia 2018, ancora male all’ultimo Europeo, di nuovo bene un anno fa in Nations League. Oggi non so indicare una favorita. C’è chi dice che l’Italia sia fragile, o almeno indebolita per i due Mondiali saltati, ma in mezzo c’è l’Europeo. Siete i campioni uscenti e non vi vedo inferiori alla Spagna. Anche Spalletti come De la Fuente non ha una grande stella, e anche lui ha un buon gruppo costruito sulla difesa dell’Inter, che è sinonimo di garanzia. Questo Europeo è li per chi se lo vuole prendere, un po’ come avete fatto voi tre anni fa. E spero sia la Spagna».
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