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Cassano: “Inzaghi perfetto per l’Inter, ma stia attento. Conte? Qualcosa non va se…”

Cassano: “Inzaghi perfetto per l’Inter, ma stia attento. Conte? Qualcosa non va se…”

L'intervista rilasciata dall'ex attaccante dell'Inter Antonio Cassano su vari argomenti tra cui Euro 2020, l'Italia e l'Inter

Alessandro De Felice

Euro 2020 e l'Italia di Mancini ma anche l'Inter di Simone Inzaghi e l'addio di Conte. Antonio Cassano ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano 'Il Giornale'. "La griglia dell'Europeo? Eccola: la Francia è davanti a tutti, ha tre squadre da poter schierare e da ultimo ha preso anche Benzema. Subito dopo c’è l’Inghilterra, attrezzata come non mai, piena di buoni giocatori in tutti i reparti. A seguire ci sono la Spagna, il Belgio e il Portogallo. L’Italia? Sulla carta, nelle prime cinque, l’Italia non c’è. Questo sulla carta poi il calcio, sul campo, è un’altra storia. Non solo. Tieni conto che all’appello manca ancora la Germania. Come dice Lineker: quando si gioca poi arrivano i tedeschi. E io me li aspetto".

Mancini sostiene che siamo tra le prime quattro però...

"Mancini ha fatto un lavoro straordinario. Ha ridato smalto, coraggio e idee di calcio offensivo a una Nazionale che sembrava morta. L’unico limite che intravedo è il seguente: non abbiamo mai affrontato un rivale di rango, a parte l’Olanda messa sotto ad Amsterdam".

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Nei 26 convocati c’è qualche conto che non torna?

"Francamente no. Non vedo in giro un Cassano o un Totti o un Baggio rimasto a casa. Mi sarebbe piaciuto vedere all’opera Zaniolo, il ct lo avrebbe schierato da finto centravanti".

C’è qualcuno su cui punteresti come rivelazione?

"Raspadori. Da due anni mi ha fatto una testa così Checco Palmieri che lo ha scoperto. Lo avevo visto e concluso con un giudizio così così. Invece la maturazione avuta a Sassuolo, grazie a De Zerbi, è stata inaspettata. Può giocare in tutti i ruoli dell’attacco, anche se non ha il piede di Higuain o Benzema ma è scaltro, rapido e fisicamente messo bene".

Ho sentito che sei rimasto ammirato dalla finale di Champions: come mai?

"Guardiola resta per me il miglior allenatore della storia del calcio, il suo allievo prediletto è proprio Tuchel, che ha vinto col Chelsea. Il tedesco gli ha cucito addosso il vestito perfetto per imbrigliarlo. E pensare che da gennaio, quando è arrivato al posto di Lampard, ha tenuto gli stessi calciatori. Quello è il calcio moderno. Noi in Italia invece siamo 30 anni indietro".

In che senso?

"L’ultima squadra degna di lode è stato il Milan di Carlo Ancelotti che vinse nel 2007 ad Atene. Siamo rimasti lì. Perché anche nel 2010, Mourinho vinse con l’Inter ma con un calcio difensivo. Emery è uno che ha vinto 4 Europa league, con lui metto Klopp e Bielsa il mio preferito. Il nostro calcio è vecchio".

C’è stato un ribaltone sulle panchine in serie A…

"Guarda l’Inter: con Simone Inzaghi ha preso il sostituto perfetto di Conte perché gioca con lo stesso sistema praticato alla Lazio dove però aveva più qualità. Simone deve stare attento a San Siro, è un giudice severissimo".

Spiazzato dall’addio di Conte?

"Chi vince ha sempre ragione. Conte ha fatto benissimo, ha tenuto unito il gruppo nella tempesta degli stipendi non pagati, ma aveva un solo obiettivo da centrare. L’ha fatto perché la Juve ha sbracato, il Milan ha retto finché ha potuto, l’Atalanta ha fatto il suo. Ma non bisogna dimenticare l’eliminazione dalla Champions. E poi rifletto: se vince e va via dalla Juve, se vince e va via dal Chelsea e ancora dall’Inter, c’è qualcosa che non va".

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E Mourinho?

"È una sfida molto affascinante. Se Mourinho è quello del primo Chelsea, dell’Inter e del Real Madrid, senti cosa ti dico, può anche vincere lo scudetto a Roma. Se invece Mourinho è l’ultimo, allora rischia grosso perché Roma ti trita! Se sale sulla giostra invece il binomio può risultare perfetto".