Oggi Luciano Castellini festeggia i 70 anni e la Gazzetta dello Sport lo celebra con una bella intervista. Queste le parole del "giaguaro":
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Castellini: “Sento addosso il nerazzurro, vi racconto gli inizi”
Oggi Luciano Castellini festeggia i 70 anni e la Gazzetta dello Sport lo celebra con una bella intervista. Queste le parole del “giaguaro”: Come mai mi riconoscono come uno di casa nonostante non abbia mai indossato la maglia...
Come mai mi riconoscono come uno di casa nonostante non abbia mai indossato la maglia dell'Inter? Perché sono sempre stato interista, abitavo a Menaggio, sul lago di Como ed ero vice presidente dell’Inter Club locale. Poi l'Inter mi ha dato la possibilità di entrare in famiglia e io questa maglia la sento addosso. Moratti? Sapeva che ero uomo di società, apprezzava sempre se anteponevi l’Inter a tutto il resto. GLI INIZI - "Ho iniziato nelle giovanili brianzole. Battello fino a Lecco, poi Monza in treno, due panini, allenamento e ritorno. A volte i soldi per il biglietto non bastavano, così prendevo il treno solo per un tratto, poi scendevo e facevo autostop. Quando facevamo ritiro a Monza, dormivamo nello spogliatoio. Poi arrivò il Torino, fui pagato circa 400 milioni di lire più 4 giocatori. I “vecchi mi misero alla prova sia in campo che fuori. Condividevo un appartamento con Sala e Pulici per risparmiare". ESEMPIO PER I GIOVANI PORTIERI - "Sono felice di essere un esempio per i giovani: se vogliono i miei consigli sono pronto. E la sera quando quando tornano a casa mi piacerebbe se parlassero ai loro genitori di me come un nonno o uno zio che li allena. Facciamo un lavoro molto delicato, dobbiamo solo avere pazienza e accettare gli errori. Io da giovane ho avuto la fortuna di poter sbagliare. Il suggerimento migliore? Gioca bene per te che vai bene per gli altri".
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