L'Inter, prima di operare in entrata, in questo mercato di gennaio, ci vuole pensare e ragionare bene, anche perchè, negli ultimi 4 anni le cose non sono andate benissimo.Ad esempio: un anno fa di questi tempi, l’Inter aveva già accolto a Milano Podolski, che poi avrebbe debuttato alla Befana contro la Juventus. Il tedesco fu il primo innesto di un gennaio scoppiettante per i colori nerazzurri. Dopo di lui, infatti, arrivarono anche Shaqiri, Brozovic e Santon. Doveva essere un mercato per tentare una clamorosa rimonta-Champions, invece l’Inter riuscì solo a risalire dal 13° all’8° posto, fallendo pure l’aggancio all’Europa League. Per la verità è stata una costante degli ultimi anni non ottenere i risultati sperati con i movimenti e gli innesti di gennaio. Nel 2014, ad esempio, Mazzarri, dopo aver visto sfumare lo scambio Vucinic-Guarin con la Juventus, si fece prendere D’Ambrosio e, soprattutto, Hernanes, ma la squadra nerazzurra riuscì a saltare solo dal 6° al 5° gradino, garantendosi unicamente il ritorno in Europa.
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Cds – Gennaio, mercato flop per l’Inter da 4 anni: il caso clou nel 2013 quando…
L’Inter, prima di operare in entrata, in questo mercato di gennaio, ci vuole pensare e ragionare bene, anche perchè, negli ultimi 4 anni le cose non sono andate benissimo. Ad esempio: un anno fa di questi tempi, l’Inter aveva già...
Ma fu nella stagione 2012/2013 che, secondo il Corriere dello Sport, andò in scena il flop più clamoroso dell’epoca interista più recente. A fine sessione invernale, infatti, Ranocchia e soci occupavano la quarta piazza, quindi con ambizioni Champions ancora vive, e Stramaccioni, lasciato andare Coutinho al Liverpool per necessità di bilancio, poteva contare sugli arrivi di Kovacic, Kuzmanovic, Schelotto e Rocchi. Nessuno, però, avrebbe potuto prevedere l’incredibile ecatombe di infortuni che letteralmente finì per decimare l’Inter, facendola precipitare fino al nono posto finale. Un peggioramento, dalla quinta alla sesta piazza si è registrato anche dopo il mercato di gennaio 2012. E si rilevò clamorosamente sbagliata la scelta di cedere Thiago Motta al Psg. L’italo-brasiliano, infatti, era il perno del gioco e coprire il suo vuoto con l’innesto di Palombo fu un’altra decisione sbagliata, impossibile da compensare con l’arrivo di Guarin, infortunato e abile per il campo solo da aprile.
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