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Cerruti (GdS): “Pioli ottima scelta ma ora l’Inter lo deve difendere”

L'editorialista della Gazzetta dello Sport, Antonio Cerruti, ha detto la sua sul cambio di allenatore in casa Inter

Riccardo Fusato

L'editorialista della Gazzetta dello Sport, Antonio Cerruti, ha detto la sua sul cambio di allenatore in casa Inter: "Stefano Pioli è un buon allenatore, sicuramente il migliore tra i tanti candidati alla panchina dell’Inter, presi più o meno in considerazione dai vari rappresentanti della società. Il fatto che abbia prevalso la linea «italiana» dalla A alla Z, di Ausilio e Zanetti, senza dimenticare Gardini, è un’ottima notizia, sia perché Pioli ha il grande vantaggio di conoscere il nostro campionato, sia soprattutto perché chi decide ha avuto l’umiltà di affidarsi a quanti ne sanno di più a livello calcistico. Come ripartenza non c’è male, ma è troppo presto per sapere se questo sarà davvero il primo passo verso l’attesa svolta, perché come sempre saranno i risultati a dare una risposta. Con un’avvertenza simile a quelle scritte sulle scatole dei medicinali: nessuno può fare miracoli in poco tempo. E qui veniamo al cuore del problema, incredibilmente simile a due anni fa. Rileggere, per credere, il parallelo Mancini-Pioli. Novembre 2014, dopo 11 giornate Mazzarri viene esonerato con l’Inter al nono posto, 17 gol fatti, 14 subiti, a 12 punti dalla Juve capolista, a 5 dal terzo posto, a 3 dal quinto, ultimo piazzamento sicuro per entrare in Europa. Novembre 2016, dopo 12 giornate De Boer lascia la squadra allo stesso, nono, posto, 16 gol segnati, 14 subiti, a 13 punti dalla Juve, a 8 dal terzo posto, a 5 dal quinto. Al di là della coincidenza del debutto del nuovo allenatore nel derby, allora finito 1-1 con gol di Menez e Obi, vale la pena ricordare che Mancini nonostante i cinque acquisti invernali (Brozovic, Felipe, Podolski, Santon, Shaqiri) finì ottavo, facendo peggio di Mazzarri che aveva riportato l’Inter in Europa arrivando quinto.Questo per dire che il compito del nuovo allenatore non sarà facile anche se Pioli, rispetto a Mancini e De Boer, è più attento all’equilibrio della squadra, determinante in questo momento in cui occorre fare le cose semplici, regalando certezze, calma e serenità, tutte qualità che non mancano all’ex tecnico della Lazio, da lui portata a un clamoroso terzo posto, proprio nel primo mezzo campionato di Mancini. Non basta, però, avere un contratto anche per la prossima stagione. Pioli andrà difeso, negli inevitabili momenti di difficoltà capitati anche ad Allegri, con i fatti e non con le stesse parole usate per De Boer. Soltanto così, con una compattezza di idee tra tante teste, l’Inter può risalire la corrente. Altrimenti Pioli rischia di fare la fine di Mazzarri, Mancini e De Boer, in attesa che qualcuno magari ripensi a Mourinho…"

(Gazzetta dello Sport)

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