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Closing Milan: ci si avvia alla finel della telenovela. Berlusconi resta presidente?

In casa Milan, resta sempre d'attualità la questione legata al closing

Riccardo Fusato

In casa Milan, resta sempre d'attualità la questione legata al closing. La settimana appena conclusa avrebbe dovuto sancire il bonifico della terza caparra da 100 milioni di euro che si sarebbe dovuta sommare alle due precedenti (dello stesso importo) in attesa del saldo (220 milioni di euro più altri 100 per le spese di gestione di questa stagione anticipate da Fininvest) che, a questo punto, diventa più problematico. Anche perchè l’ad Galliani sabato sera nel dopo-Genoa, oltre a garantire l’intenzione di Silvio Berlusconi nel tenersi il Milan in caso di forfait dei cinesi, ha confermato che la data del closing resta sempre quella del 7 aprile. Ma Li Yonghong, l’unico superstite di un cordata molto più ricca e numerosa, che avrebbe dovuto irrobustire la Sino Europe Sports nell’assalto al Milan, non sembra in grado di garantire un simile flusso di danaro nelle casse della Fininvest in tempi così brevi. Si ha, quindi, la sensazione che stiano per scorrere i titoli di coda della telenovela che era iniziata, con l’apparizione di Mr. Bee da Bangkok, il 13 dicembre 2014. O meglio: questo filone... orientale sembra si stia esaurendo. Se la Sino Europe Sports non fosse in grado di chiudere a suo favore la trattativa nei tempi previsti, Silvio Berlusconi continuerebbe a gestire il club, comunque sempre alla ricerca di nuovi soci e partner. Con il conforto dei 200 milioni di euro a supporto della gestione del Milan, considerato il fatto che la doppia caparra deve essere considerata a tutti gli effetti tale. Anche se si dice che ci sarebbe il tentativo da parte di Sino Europe Sports di adire le vie legali per farsi riconoscere almeno una parte dei 100 milioni versati nel dicembre 2016.

(Corriere dello Sport)

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