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Closing Milan: il Governo di Pechino preoccupato: “Certi investimenti non in linea…”

Nulla di fatto ieri per quanto riguarda la terza caparra di 100 milioni di euro

Riccardo Fusato

Nulla di fatto ieri per quanto riguarda la terza caparra di 100 milioni di euro (che si dovrebbe aggiungere alle altre due di pari entità già nelle casse di Fininvest) che Sino-Europe Sports avrebbe dovuto versare per ottenere la proroga che innescherebbe un nuovo rinvio per il terzo tentativo di closing previsto per il 14 aprile. Comunque ci sarà tempo ancora a inizio settimana, lunedì e martedì per perfezionare questa operazione. Ma la giornata di ieri ha fatto registrare una testimonianza di rilievo sul tentativo di acquisto da parte del fondo cinese. Infatti, secondo la Banca centrale cinese, l’operazione finanziaria non è sostenuta dalle autorità di Pechino. L’uomo d'affari Yonghong Li sta cercando di acquistare il Milan ma è già stato costretto a rinviare due volte il closing per mancanza di fondi. Come detto la terza caparra da 100 milioni di euro non è ancora arrivata nelle casse di Fininvest, ed è attesa fra lunedì e martedì. A quel punto verrà ufficializzata la proroga, come chiedono i cinesi, a metà aprile.  Quindi che Pechino non veda di buon occhio questo tipo di affari è stato confermato dal governatore della Banca centrale cinese, Zhou Xiaochuan, che nella conferenza stampa a margine dei lavori del Congresso nazionale del popolo ha difeso i recenti sforzi per frenare gli investimenti in terra straniera: "Alcuni soggetti hanno investito all'estero alla cieca e di fretta. Certi investimenti all'estero non erano in linea con le nostre politiche e non hanno portato un tangibile guadagno per la Cina. Così penso che sia stato normale regolare questo aspetto - ha spiegato il governatore della People’s Bank of China -. Gli investimenti che non rispettano le politiche industriali nazionali, come quelli nello sport e nell'intrattenimento, non fanno bene alla Cina ma creano malumori all'estero". Il Governo di Pechino, quindi, è preoccupato dal fatto che negli ultimi due anni società cinesi, private e statali, hanno preso il controllo o acquistato partecipazioni in molti club europei: Inter, Aston Villa, Atletico Madrid, Nizza.... Un impegno che ammonta, secondo i media cinesi, una fuoriuscita complessiva di oltre 2 miliardi di dollari. Tanto per essere chiari più o meno il doppio della spesa prevista da Sino-Europe Sports per il Milan fra azioni, debiti e investimenti nei primi 3 anni.

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