FC Inter 1908
I migliori video scelti dal nostro canale

ultimora

Coco: “Non mi pento di nulla, all’Inter un solo rammarico. Moratti e Oriali…”

Francesco Coco

L'ex terzino nerazzurro e della Nazionale ha voluto ripercorrere alcune tra le tappe principali della sua carriera

Fabio Alampi

Francesco Coco, ex terzino di Milan, Inter e Nazionale, in un'intervista concessa a tuttomercatoweb.com ha ripercorso alcune tra le tappe principali della sua carriera: "Per me fu difficile lasciare il Milan, avendo vissuto la parte giovanile più 6 anni di prima squadra per me è stato faticoso prendere quella decisione".

A due anni dall'addio, vai all'Inter. In mezzo la parentesi al Barcellona

"Una storia contorta e lunga, direi che quel trasferimento fu una cosa emotiva. Al Barcellona avevo firmato per 5 anni, ma chiesi io di andare all'Inter perché Moratti e Oriali vi volevano fortemente. Tornare a Milano era una cosa positiva e anche una sorta di rivincita".

Pentito della scelta, col senno di poi?

"Non mi pento di nulla, per carità. L'unico rammarico che ho è che dopo un anno subisco un'operazione sbagliata alla schiena che mi ha tenuto due anni fermo. A causa di quell'errore ho perso l'80% di forza fisica. Seguii i medici dell'Inter che mi consigliarono questo intervento che doveva essere abbastanza veloce e non invasivo e invece ho perso Euro 2004 e i Mondiali 2006. Fino all'operazione ero titolare in Nazionale. È così la vita, ti dà e ti toglie e a me per quanto abbia tolto tanto a livello di carriera non posso negare che mi abbia dato tanto".

L'addio alla carriera è avvenuto piuttosto presto, a soli 30 anni

"Non ce la facevo più. Mi ero reso conto che il dolore fisico e di conseguenza emotivo e mentale non mi davano più motivo di continuare. Facevo fisica, avevo dolori. Rischiavo di rompermi in ogni momento, col nervo sciatico reciso avevo perso il 40% della muscolatura della gamba sinistra. Ricordo quando andai a Livorno con Donadoni feci 30 partite e poi mi ruppi il crociato della gamba malata, un calvario incredibile".

Su di te sono girate negli anni diverse dicerie. Il Manchester City ad esempio ti scartò, si disse, per esserti presentato con la sigaretta in bocca

"In quel periodo se ne dicevano tantissime su di me e qualcuno saliva sul carro delle menzogne. Ma io dico: può una persona presentarsi al centro allenamento con la sigaretta alla bocca? Nemmeno un pazzo fulminato lo farebbe. Quel che si scrisse fu pura e gratuita cattiveria, inventata dalla A alla Z".

Saint-Etienne fu un'altra opportunità che non si è concretizzata

"Avevo già deciso di smettere ma il Saint-Etienne mi chiamò dicendomi che mi voleva. Non ero al top a livello fisico ma decisi ugualmente di sostenere la visita d'idoneità, che vi assicuro è molto pesante. E difatti mi resi conto che non era più possibile fisicamente sostenere determinati sforzi. Avevo mal di schiena, ma anche fisicamente non riuscivo a fare cose che fino a due anni e mezzo prima le potevo fare, permettimi la battuta già che ci siamo, con la sigaretta in bocca. Capii che era davvero finita come carriera da calciatore".

tutte le notizie di