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Condò: “Italia KO? Un avviso per il Mondiale. Fischi a Donnarumma? Antipatici”

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Sulle colonne di Repubblica, Paolo Condò ha commentato così il KO dell'Italia contro la Spagna in Nations League

Matteo Pifferi

Sulle colonne di Repubblica, Paolo Condò ha commentato così il KO dell'Italia contro la Spagna in Nations League:

"Faceva molto bene Roberto Mancini, alla vigilia della semifinale europea con la Spagna, a preparare gli azzurri a un match durissimo, una gara che fra poco più di un anno — parole del ct — «potrebbe valere il Mondiale». Faceva molto bene perché è esattamente la cultura calcistica spagnola, il possesso palla iper-tecnico accompagnato da un pressing altissimo, l’antidoto più efficace al gioco dell’Italia, che ne replica diversi elementi ma non lo possiede nel proprio dna, e quando trova il suo modello fatica sempre. Ieri sera, poi, tutto ciò che poteva andar male lo ha fatto, e in modo rovinoso: gli azzurri hanno sprecato un paio di situazioni favorevoli sia per andare in vantaggio (Chiesa) che per pareggiare (Insigne), Bonucci ha pagato con una giusta espulsione un secondo cartellino giallo “di gioco” — gomito alto sulla faccia di Busquets — dopo un primo assurdo, perché un difensore centrale per di più capitano non può protestare fino a farsi ammonire per un fallo nell’altra area. Mancini, a quel punto in svantaggio di un gol e di un uomo, ha accettato il rischio di non cambiare nulla nei tre minuti residui del primo tempo, per poter decidere con più calma nell’intervallo: gli ha detto male pure qui perché il raddoppio dell’implacabile Ferran Torres, innescato da un altro delizioso invito di Oyarzabal, è giunto all’ultimo secondo del recupero.

Gioco, partita, incontro, e secondo tempo di sofferenza e gran calcioni, a rincorrere la palla e i suoi irridenti palleggiatori. Un compito improbo e faticosissimo, premiato dalla giocata di Chiesa per Pellegrini che ha incendiato il finale azzurro. Viste le premesse al 45’, una piccola impresa".

"Amen, meglio in Nations League che al Mondiale, dove la profezia di Mancini colloca l’eventuale Italia-Spagna molto avanti, e chissà a quale altezza sarà salita allora la squadra di Luis Enrique, che a ogni uscita presenta un nuovo clone di vecchi fenomeni: dopo Pedri erede di Iniesta all’Europeo, Gavi col suo maestro fa pure rima. Inciso: sono entrambi del Barça, come il loro perno Busquets. Questo per dire che un po’ meglio di quanto sta raccogliendo Koeman, si potrebbe fare. Come gli spagnoli che criticano Luis Enrique, beh amigos… capirvi non è semplice. La Nations League era un obiettivo di passaggio ghiotto, come la striscia-record di imbattibilità non sembrava matura per concludersi, ma tant’è: questa sconfitta con la Spagna toglie poco allo splendido 2021 dell’Italia di Mancini, semmai l’avvisa che nel 2022 un sacco di avversari ci aspettano per la rivincita. Non la giocheremo a San Siro, ed è un sollievo: se i fischi milanisti a Donnarumma sono stati antipatici, quelli all’inno spagnolo ci hanno fatto vergognare".

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