L'Inter ospiterà l'Atalanta, in una sfida che si promette già scoppiettante. Di fronte due tecnici che fanno del sistema di difesa a 3 il loro credo, anche se interpretato in maniera differente.
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Conte e Gasperini, maestri della difesa a tre. Ma l’Inter e l’Atalanta difendono in modo diverso
Stesso sistema difensivo, ma diversi principi per Inter e Atalanta che questa sera a San Siro daranno vita a una gara spettacolare
"La lettura più superficiale è classica: il miglior attacco (48 gol segnati l’Atalanta, con una rete stasera sarebbe record di marcature nelle prime 19 gare di A negli ultimi 60 anni) contro la miglior difesa (15 gol subiti l’Inter) del campionato. In realtà, l’esame delle ultime cinque giornate mette in luce una chiave importante dell’accelerazione dell’Atalanta: la ritrovata impermeabilità difensiva. Dopo la sconfitta con la Juve, solo quattro gol subìti in 450’, uno in più dell’Inter e della Lazio - con una partita in meno - che hanno lo score migliore di questo periodo. L’Inter non ha mai avuto bisogno di ritrovare nulla, perché è dalla prima partita che sbatte porte in faccia a tutti. 7 volte su 18 Handanovic ha tenuto la porta alle sue spalle pulita, solo tre volte (di fila, contro Juve, Sassuolo e Parma: certi momenti capitano anche ai migliori) ha subito più di un gol", riporta La Gazzetta dello Sport.
"Come Gasperini ha spiegato bene ieri, usare lo stesso modulo difensivo, a tre, non significa difendere nello stesso modo. I suoi tre centrali sono più coinvolti nel palleggio, azzardano di più il pressing, sono più portati, e autorizzati, ad accorciare. I tre centrali di Conte partecipano meno alla costruzione del gioco, a volte (stasera?) per scelta stanno più bassi, aspettano per creare la protezione che scatena all’improvviso la tempesta offensiva e in generale danno coperture più accompagnate dagli esterni, anche se quest’anno si vede un po’ più spesso la linea della Dea allargarsi a cinque. A San Siro potrebbe vedersi qualche ulteriore accorgimento diverso, a voler interpretare il Gasperini di ieri: «Dobbiamo temere la loro forza d’urto, in particolare dei due attaccanti, e su quello costruire la nostra gara»: De Roon un po’ più abbassato davanti alla difesa, per evitare l’eventualità di Palomino e Djimsiti in «due contro due» puro con Lukaku e Lautaro?", aggiunge il quotidiano.
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