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CorSera – A Medel manca la capacità di costruire gioco. L’Atalanta ha costretto l’Inter a…

Tommaso Pellizzari, in un articolo per la versione online del Corriere della Sera, ha analizzato le possibili ragioni del crollo dell’Inter in questo avvio di 2016: PARADOSSO MEDEL – Più abbondanza che qualità è uno slogan che si...

Simona Castellano

Tommaso Pellizzari, in un articolo per la versione online del Corriere della Sera, ha analizzato le possibili ragioni del crollo dell'Inter in questo avvio di 2016:PARADOSSO MEDELPiù abbondanza che qualità è uno slogan che si può applicare pari pari al centrocampo dell’Inter. È in questo settore che, fin dalla fine del mercato estivo, era apparso evidente che l’Inter avrebbe avuto dei problemi. A sorprendere, semmai, è che nel Paese degli allenatori più bravi del mondo, ci siano volute così tante giornate per mettere definitivamente a nudo i limiti del gioco dell’Inter. È stato infatti il Sassuolo di Eusebio Di Francesco (che comunque, insieme a Sarri, è probabilmente il miglior allenatore italiano) a mettere in chiaro una volta per tutte che se si impedisce di respirare a Medel, i nerazzurri faticano dannatamente a costruire gioco. Ora, il cileno è fuori di dubbio un grande giocatore. Se non è un fuoriclasse è perché tra le sue doti manca la capacità di costruire gioco partendo dalla difesa. Eppure è a questo che spesso sembra destinato, e non da quest’anno. Nella scorsa stagione, per diverse partite di fila è stato il giocatore dell’Inter che ha toccato più palloni, segno che il gioco della squadra ruotava intorno a lui. Peccato che quest’anno, cedendo Hernanes e Kovacic senza rimpiazzarli, l’Inter non abbia previsto un piano tattico B. Con le conseguenze che, dopo Inter-Sassuolo, si sono viste anche a Bergamo con l’Atalanta. Senza dire che se Medel deve impostare, magari è costretto a coprire meno. E torniamo al discorso del gran numero di tiri subiti. 

PIEDI NON TANTO BUONIEdy Reja, allenatore esperto, ha fatto tesoro della lezione e l’ha ben spiegata ai giocatori dell’Atalanta. Che l’hanno applicata così bene da costringere l’Inter a una delle peggiori partite del campionato, come certificato dai dati Opta (ben riassunti da Andrea Schianchi sulla Gazzetta dello Sport). Brozovic ha toccato 102 palloni , con 76 passaggi: 16 ne ha sbagliati e 22 sono stati i palloni persi, 8 più di Guarin. Su 458 passaggi complessivi, solo il 78,8 sono stati precisi. Ma proviamo a combinare questo dato con un altro: l’Atalanta ha avuto il 43,6% di possesso palla, ma ha tirato in porta 15 volte. L’Inter, con il 56,4%, di tiri ne ha effettuati 9. Cosa significa? Che «va bene avere il pallone fra i piedi, ma poi bisogna sapere che cosa si deve fare con l’attrezzo» (ancora Schianchi).