Fra il passato, con tutto il peso della storia e il futuro, che resta denso di incognite (nonostante gli arrivi di Hernanes e D’Ambrosio), c’è questa partita contro la Juve, che l’Inter affronta dopo aver accumulato un distacco record in classifica (33 punti). I numeri sono tutti a favore dei bianconeri, a parte due coincidenze. Da quando esiste lo Stadium (settembre 2011), la Juve ha perso soltanto due partite di campionato: contro l’Inter il 3 novembre 2012 (1-3) e contro la Sampdoria il 6 gennaio 2013 (doppietta di Icardi). Per il resto, ci vorrebbe un notevole sforzo di fantasia per immaginare che l’Inter, sconfitta nelle ultime tre partite in trasferta (Napoli, Lazio e Genoa, più Udinese in Coppa Italia), possa fare anche un punto dove sono stati travolti prima il Napoli (10 novembre) e poi la Roma (5 gennaio), con identico risultato (0-3). Walter Mazzarri, in attesa del temporale di gioco (bianconero) annunciato, ha cercato di mantenere il basso profilo, privilegiando la concretezza ed evitando i paragoni con quello che è stato un anno fa (altri giocatori, altre squadre, altre situazioni): «Spero che la prova dell’Inter sia all’altezza; le valutazioni sul distacco in classifica le lascio ad altri; resto del parere che se facciamo bene, possiamo giocarcela con tutti. Se la Juve non ha lasciato punti in casa, è anche perché l’ambiente ha fatto tanto. Ma abbiamo provato a considerare anche questo aspetto; penso di aver spiegato tutto alla squadra, poi vedremo. I nostri avversari hanno dimostrato di avere pochissimi punti deboli, meritano i complimenti per come giocano, hanno forza ed organizzazione, ed è per questo che, al di là del risultato, mi interessa il tipo di partita che riusciremo a fare».
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CorSera – Inter in scena allo Stadium. Fare punti sarebbe quasi utopia…
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A Torino, in una squadra che dovrebbe ruotare su una punta sola (Palacio più Alvarez in appoggio) non c’è Guarin e non può giocare Hernanes (che aveva già affrontato la Juve il 25 gennaio, 1-1 con la Lazio), per la mancanza del visto di esecutività, visto che la trattativa era stata chiusa venerdì dopo le 22, a tempo scaduto per perfezionare tutti gli adempimenti bancari (lunedì si farà tutto). Il brasiliano, che costerà 13 milioni più cinque di bonus, è comunque salito sul pullman dell’Inter, per raggiungere Torino. Ha voluto fortemente questo trasferimento, come era successo con Stankovic dieci anni fa, e ha spiegato così il perché della sua scelta: «Sono in un club che in passato ha vinto tutto, e sono qui per vincere tanto».
Mazzarri è apparso entusiasta dell’acquisto del brasiliano e di D’Ambrosio: «Hernanes è un calciatore che può giocare in tutti i ruoli di centrocampo; è eclettico, universale, sa calciare anche da fuori area, è bravo nelle palle inattive. Ci può essere molto utile. D’Ambrosio è un giocatore che con i miei meccanismi spero possa migliorare ancora; mi fa piacere che abbia voluto fortemente l’Inter e l’idea di lavorare con me. Si guarda anche all’uomo e se c’è l’uomo ci sono margini di miglioramento. In questo mercato la nuova proprietà ha dato segnali chiari; abbiamo cercato di fare qualcosa che possa essere utile anche per giugno; è come se dovessimo fare due acquisti in meno in estate». Esausto per questi giorni frenetici, Erick Thohir ha lasciato Milano, non prima di aver lanciato un messaggio alla nazione (interista): «Il nostro obiettivo era incrementare il tasso tecnico e migliorare la nostra capacità di essere competitivi dentro e fuori dal campo. In questo senso è stato un buon inizio. Sono entusiasta dell’arrivo di Hernanes e D’Ambrosio; ho stimolato tutta la società per poter puntare al successo partendo da basi solide. Questo modo di lavorare rafforzerà l’Inter nel suo status di uno tra i migliori club al mondo». Il primo obiettivo è evitare che il prossimo Juve-Inter possa nascere con questo squilibrio di forze in campo.
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