Il Corriere della Sera, nella sua versione online, con un articolo di Tommaso Pellizzari, ha provato ad individuare le ragioni del calo dell'Inter. Eccone alcune: EQUIVOCO DIFESA - Con 13 gol subiti, l’Inter continua ad avere la miglior difesa del campionato. Ed è chiaramente su questo (e sui 27 punti arrivati con 9 vittorie per 1-0) che la squadra di Mancini ha costruito il suo campionato di vertice. Ma se quello del primato dei gol subiti è un dato evidente, ce n’è uno che lo è molto meno ma che è altrettanto, se non di più. Delle 5 squadre in testa alla Serie A, l’Inter è quella che subisce mediamente più tiri: 4,35 (contro i 2,37 della Juve, i 2,50 del Napoli, i 2,58 della Fiorentina e i 4,21 della Roma). Eppure, subisce 0,65 gol a partita: una media inferiore a quella delle quattro avversarie. La spiegazione ha un nome e un cognome: Samir Handanovic. È il portiere a fare la differenza. Perché, com’è noto, la difesa perfetta è quella che fa arrivare il minor numero possibile di tiri al suo numero 1. Non è il caso dell’Inter.
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CorSera – Inter miglior difesa? C’è un altro dato che spiega molto. E Murillo non è…
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MURILLO - Perciò, se si guarda alle prestazioni dei singoli, viene il sospetto che quella che per molti è considerata la miglior coppia difensiva del campionato (Miranda-Murillo), sia un pochino squilibrata, nel senso che il brasiliano assomiglia sempre di più a quello che sono stati Nesta o Thiago Silva per il Milan dei bei tempi: chi giocava al suo fianco sembrava fortissimo, ma un’osservazione più attenta suggeriva (e suggerisce) che spesso la metà della coppia magari vale per uno e mezzo. Il colombiano è giovane, sicuramente talentuoso, ma mai impeccabile: e spesso è il suo compagno di reparto brasiliano a coprire i suoi buchi.FALLE LATERALI - Se poi prendiamo la difesa nel suo complesso, allargando lo sguardo ai laterali, la situazione dell’Inter non ispira ottimismo. A destra, Santon è sparito, Montoya è stato un oggetto misterioso per tutta la stagione, poi ha giocato due partite (più una di Coppa Italia), poi è scomparso di nuovo. Nagatomo è generoso nell’impegno quanto nelle distrazioni, D’Ambrosio non va oltre il compitino, Telles si sta adattando al calcio italiano, Juan Jesus (già riserva come centrale) non viene più impiegato neanche sulla fascia. Insomma, più abbondanza che qualità.
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