ultimora

CorSera – Jojo, che prodezza: un gol che ha sempre segnato e sempre segnerà 

L’Inter, in extremis, ha vinto sull’Atalanta ed ha agguantato i 3 punti, estromettendosi con piacere dalla lista di “grandi” che, almeno ieri, hanno mancato il bottino pieno. Lo ha fatto grazie al destro a giro di Jovetic, che...

Dario Di Noi

L’Inter, in extremis, ha vinto sull'Atalanta ed ha agguantato i 3 punti, estromettendosi con piacere dalla lista di "grandi" che, almeno ieri, hanno mancato il bottino pieno. Lo ha fatto grazie al destro a giro di Jovetic, che il Corriere della Sera racconta così: “Un destro a giro di quelli che (Jovetic) ha sempre segnato e sempre segnerà”. La prodezza del 10, mixata alla follia di Carmona (due gialli, meritati, in 6 minuti), hanno permesso alla gara la svolta decisiva. Fino a quel momento, l’Atalanta aveva tenuto e controllato la partita, ma negli ultimi 10 minuti l’Inter ha legittimato la sua vittoria.

Il Corriere la spiega così: “Il calcio può avere due verità. Icardi si blocca nel riscaldamento, ma, forse anche per debuttare da capitano in campionato a San Siro, va in campo lo stesso. Non è una grande idea. Dopo un quarto d’ora in cui non tocca mai palla Maurito deve uscire e Mancini «brucia» così il primo cambio: dentro Jovetic, a cui era stato preferito Palacio nell’undici iniziale. Ma non è l’unica correzione che Mancini è costretto ad apportare. Il centrocampo dell’Inter era partito con Brozovic dietro le due punte, Medel e Kondogbia intermedi e il giovane Gnoukouri (classe 1996) vertice basso del rombo. Peccato che l’ivoriano perda banalmente palla al 3’ offrendo all’Atalanta una clamorosa occasione che, per fortuna di Handanovic, il Papu Gomez spedisce alta. Pochi minuti e nel ruolo davanti alla difesa passa Medel, che con l’uscita di Icardi diventa anche capitano. Due ruoli che, sinceramente, nell’Inter sono stati coperti da decine di giocatori migliori. La figura migliore la fa Kondogbia, che ha fisicità e tecnica. Con accanto Kovacic sareb- be stato perfetto in un 4-2-3-1. L’Atalanta fa la stessa figura del Verona contro la Roma: sembra una squadra più logica della ben più ricca avversaria. Copre bene il campo, chiude le fasce e attacca soprattutto Santon, sempre in difficoltà nella fase difensiva. Anche Reja deve cambiare molto prima del previsto: Denis si infortuna alla caviglia in un con- trasto a centrocampo al 20’ e tre minuti dopo lo sostituisce Pinilla. L’Inter rumina calcio e quando costruisce una grande occasione, al 44’, è soprattutto per un’indecisione di Sportiello, che prima finge di uscire e poi scappa all’indietro. Jovetic ne approfitta per servire Kondogbia, che spara a rete: il portiere bergamasco si fa perdonare con una parata di piede poco elegante ma assai efficace. Mancini sa che deve cambiare qualcosa e nella ripresa fa uscire lo spaesato Gnoukouri per Her- nanes, che fa il trequartista spostando Brozovic mezzala. L’Inter alza il pressing, ma crea sempre poco perché l’Atalanta è sempre svelta a trasformare il 4-3-3 in 4- 5-1 in fase difensiva, facendo perno sul sorprendente olandese De Roon, il migliore dei suoi insieme a Gomez. La differenza la fanno l’espulsione di Carmona e la classe di Jovetic. La differenza tra un rude portatore d’acqua e un talento”.