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CorSera – L’avversario dell’Inter è se stessa. Attacchi di Mancini esagerati…

Il Corriere della Sera fa un’analisi sul momento attraversato dalla squadra nerazzurra e dal tecnico Roberto Mancini che, questa sera contro la Juventus schiererà in campo il tandem d’attacco Jovetic–Ljajic:“Magari fosse...

Francesco Parrone

Il Corriere della Sera fa un'analisi sul momento attraversato dalla squadra nerazzurra e dal tecnico Roberto Mancini che, questa sera contro la Juventus schiererà in campo il tandem d'attacco Jovetic-Ljajic:"Magari fosse solo la Juve (e poi il Milan domenica). L’avversario peggiore dell’Inter oggi è l’Inter. Luogo comune? Mica tanto. Questo infatti è un periodo in cui, ovunque ti giri, trovi un problema. In campo, con quei miseri 5 punti nelle ultime 5 partite, funziona bene soltanto il portiere: l’attacco non batte chiodo; la mediana ha strutturalmente poca creatività e se perde intensità diventa mediocre; la difesa così paga per tutti anche se — a numeri — resta la migliore della serie A e nei primi due turni di Coppa Italia con Cagliari (3-0) e Napoli (2-0) non ha subito gol. E fuori dal campo non va certo meglio, con la dirigenza indispettita da alcune critiche, le prime dopo tanti applausi, e Mancini in difficoltà. I suoi attacchi ai giocatori dopo la partita horror contro il Carpi sono parsi esagerati e troppo emotivi e sembrano dimenticare che, se una manovra efficace non c’è, forse è anche perché non viene adeguatamente organizzata, o recepita.

Che i gol sbagliati da Icardi (e non solo) li segnerebbe anche il Mancio a 50 anni è possibile — il piede e la forma fisica sono sempre perfetti — però altri temi che riguardano l’allenatore restano irrisolti: l’eccessivo cambiamento (22 formazioni su 23 partite, Coppa compresa) sta diventando un boomerang; il gioco è troppo individualistico; fondamentali come le palle inattive sono puntualmente ignorati e invece potrebbero risolvere tante situazioni complesse. In più, come confermano le ultime 3 gare a San Siro con 4 punti gettati in extremis, gestire il risultato è un’utopia. Ieri Mancini non ha tenuto la conferenza stampa, ma nessuna polemica: è un’abitudine quando c’è la Coppa italia. Ad essa ha sostituito una breve intervista al canale tematico in cui ha spiegato che a Torino stasera «dovremo essere bravi a fare un buon risultato e poi giocarcela al ritorno» e che la situazione non è così grave come sembra: «Ci sono momenti purtroppo in cui le cose non vanno e non perché i ragazzi stiano giocando male. Vediamo di superarlo in fretta e tornare ad una serie di vittorie che ci riporti in alto. Abbiamo la possibilità di farlo, dobbiamo stare tranquilli». 

 

Il match di riferimento - quanto a solidità mentale, lucidità tattica e esecuzione tecnica - è naturalmente quello dei quarti a Napoli dove si è vista una delle migliori Inter stagionali, anche se la formula andata/ritorno della semifinale potrebbe consigliare più cautela, magari schierandosi a tre come la Juve, con l’attacco Jovetic-Ljajic e, proprio come a Napoli, Icardi in panchina. «Qualcosa cambieremo senz’altro », assicura Mancini. Non è una novità. Sperando che cambino anche i risultati".