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CorSera – L’Inter torna a vincere al Meazza, si vede la mano di Mazzarri…

L’Inter sa ancora vincere a San Siro: non accadeva dal 21 aprile (1-0 col Parma, gol di Rocchi). Chiaro: il Cittadellanon può costituire un test molto attendibile, anche perché ha giocato per un’ora con un uomo in meno dopo...

Francesco Parrone

L’Inter sa ancora vincere a San Siro: non accadeva dal 21 aprile (1-0 col Parma, gol di Rocchi). Chiaro: il Cittadellanon può costituire un test molto attendibile, anche perché ha giocato per un’ora con un uomo in meno dopo l’espulsione diPecorini, ma come aveva ricordato Mazzarri tutte le partite sono facili solo dopo che si sono vinte. E l’Inter, maestra nel complicarsi la vita anche quando non sarebbe il caso, è stata brava a sfruttare l’occasione per giocare poco più di un’amichevole a una settimana dall’inizio del campionato, in casa con il Genoa.

E, adesso, Cambiasso e soci sfideranno il Trapani nel quarto turno di Coppa Italia, il 4 dicembre a San Siro. Il Cittadella, bene organizzato e per niente intimidito, se l’è giocata alla pari nei primi 20 minuti, anche perché l’Inter non è stata in campo come pretende Mazzarri: squadra lunga, poco reattiva, lenta a ripartire e poco disposta ad allargare il gioco sulle corsie esterne. A sbloccare la situazione ha provveduto Jonathan (17’) con un perentorio stacco di testa (primo gol in carriera non di piede del brasiliano) su imbeccata di Palacio. Non proprio impeccabile nell’occasione e pure in seguito la difesa del Cittadella sulle palle alte e, infatti, poco dopo pure Alvarez (uno dei più convincenti), che di testa non è proprio un fenomeno, ha sfiorato il secondo gol.

La squadra dell’interista Foscarini ha provato ha rialzare la testa e Handanovic è stato bravo a salvare porta e risultato su Pellizzer, che il distratto Juan Jesus si era dimenticato di seguire. Imitato dal bravo Di Gennaro (scuola Inter e in comproprietà col Cittadella), che prima ha deviato un colpo di testa di Alvarez, poi respinto un tiro di Palacio. La svolta, che ha trasformato la partita in un’amichevole o quasi, è arrivata dopo 30 minuti, quando il malcapitato Pecorini è stato costretto a placcare Palacio in area. Irrati ha espulso il difensore dei veneti e concesso il rigore trasformato dal bomber argentino.

Avanti di due gol, come da tempo non capitava a San Siro, l’Inter ha giocato in scioltezza e in attacco si sono cominciati a vedere i movimenti che vuole Mazzarri anche se Icardi, nonostante si sia mosso tanto e bene, non è mai stato messo in condizioni di far male. Nel finale l’ex attaccante della Sampdoria si è infortunato (botta a un polpaccio) e dopo le continue esortazioni del tecnico si è convinto a lasciare il campo. Dopo il terzo gol (14’) di Palacio e prima del quarto di Ranocchia, Mazzarri per non correre rischi ha concesso un po’ di riposo all’attaccante argentino e ha colto l’occasione per mandare in campo Kovacic, fermo dal 14 luglio per un risentimento al retto femorale della gamba destra. Il croato si è mosso bene e ha ribadito, ancora una volta, che l’Inter non può fare a meno delle sue accelerazioni e della sua disinvoltura nel saltare l’uomo.

Tra i quasi 20 mila spettatori che hanno assistito al debutto dell’Inter e di Mazzarri a San Siro c’era anche Massimo Moratti, ma alla fine il presidente se ne è andato soddisfatto e senza aprir bocca: sono giorni decisivi per il futuro dell’Inter e il silenzio è d’oro.