Sir Stanley Matthews, leggendaria ala destra di Stoke City e Blackpool, chiuse con il calcio a 50 anni e 5 giorni, dopo una carriera lunga 33 campionati spezzati da una guerra mondiale. L’inglese è stato un highlander del football, maniacale su alimentazione e allenamenti. Vincitore del primo Pallone d’oro, Sir Stanley resta il professionista ritiratosi più anziano. Un mito e un’eccezione, ma in serie A quella delle carriere dilatate sta diventato la regola, soprattutto tra i centravanti. Seppure a pari merito con Mauro Icardi, l’anno scorso il 38 enne Luca Toni si è laureato capocannoniere segnando 22 reti con il Verona. Un altro record, perché l’ex centravanti della Nazionale è diventato l’attaccante più vecchio ad aver vinto il titolo, scavalcando Dario Hubner detentore del primato con i 24 gol segnati a 35 anni nel 2001/02 con il Piacenza.
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CorSera – La terza età del goal. In Serie A si preferiscono bomber più esperti…
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Sono 14 i giocatori con più di trent’anni ad aver vinto la classifica cannonieri nella storia e quest’anno la lista potrebbe pure allungarsi. Il mercato è ancora aperto e c’è tempo per completare gli organici, ma da anni la serie A fatica a esprimere e attrarre talenti. Oggi ha paura di rischiare, soprattutto sulle punte. Nel 1987 Marco Van Basten arrivò al Milan a 22 anni, David Trezeguet sbarcò alla Juve nel 2000 a soli 23, altro calcio con risorse diverse e fascino superiore. Se i bianconeri però continuano a battere la via dei giovani come dimostra l’investimento su Alvaro Morata (22) e l’ Inter ha pescato Icardi (22 anche lui), sono parecchi a preferire attaccanti con più di trent’anni. I gol iniziano per questo a essere datati. Di centravanti ne girano sempre meno. I big arrivano più dal Sudamerica: Suarez, Cavani, Tevez, Higuain per citarne alcuni. Per stare agli europei Zlatan Ibrahimovic ha già passato i 33.
Inserie A Francesco Totti a 38 anni è il miglior realizzatore con 243 reti in campionato, dietro c’è Totò Di Natale a 207 che di anni ne ha 37 e Toni arrivato a 151 gol e 38 primavere. Normale che chi gioca da più tempo abbia statistiche migliori, meno vedere tra i giovani finalizzatori non esplosivi. Tolti Icardi e Morata, stanno sbocciando il napoletano Manolo Gabbiadini (23) e lo juventino Paulo Dybala (21). Perle rare, perché la serie A vive nella terza età del gol. La Lazio non molla il tedesco Miroslav Klose, il più prolifico nella storia dei Mondiali con 16 centri, che va per i 38 anni. Il Verona ha rinforzato il reparto offensivo affiancando al veterano Toni il 30 enne Giampaolo Pazzini, il Torino con Fabio Quagliarella e Maxi Lopez è già oltre i trent’anni con entrambi.
Sono proprio le squadre di metà classifica, quelle che in realtà dovrebbero scommettere, anche per poi monetizzare, a scegliere spesso stakanovisti (o nonni) del gol. L’Atalanta va con Mauricio Pinilla e German Denis, il Genoa ha ripescato Goran Pandev. Pochi battono altre strade. Il Sassuolo ci prova. Tornato alla Juve Simone Zaza, sono rimasti i poco più che ventenni Domenico Berardi e Nicola Sansone. Pure la neopromossa Carpi con il nigeriano Jerry Mbakogu lancia un giovane. Casi sporadici. Se il vento non cambia è a rischio anche Silvio Piola, intoccabile con 274 gol, l’ultimo siglato a 40 anni e 4 mesi. Sarà un caso ma a strappare al re dei bomber il record della rete più vecchia della A è stato un difensore: Billy Costacurta con un rigore trasformato a 41 anni.
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