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CorSera – Pareggio senza gol tra Inter e Napoli. Nerazzurri più maturi…

Vent’anni dopo, è ancora un pareggio senza gol fra Inter e Napoli a San Siro. Era successo il 20 febbraio 1994; èricapitato in questo sabato di caldo e di vento, in fondo ad una partita che è stata divertente nel primo tempo, ma che si è...

Francesco Parrone

Vent’anni dopo, è ancora un pareggio senza gol fra Inter e Napoli a San Siro. Era successo il 20 febbraio 1994; èricapitato in questo sabato di caldo e di vento, in fondo ad una partita che è stata divertente nel primo tempo, ma che si è abbassata come qualità nella ripresa, vissuta su una doppia fiammata nel giro di 30”, quando Kovacic ha messo Nagatomo nella condizione di colpire e sulla ripartenza, Inler è entrato in area in mezzo a tre interisti e ha colpito il palo (37’). Lo 0-0 è un risultato sorprendente per il Napoli, che non chiudeva con un pari senza reti da 46 partite, ma è un buon punto per la classifica della squadra di Benitez, che ha in tasca il terzo posto e che ora potrebbe concentrarsi sulla finale di Coppa Italia di sabato prossimo con la Fiorentina, se non si fosse infortunato Higuain (distorsione alla caviglia in contrasto).

L’Inter, davanti a Thohir, ha mancato la terza vittoria consecutiva (sesto tentativo fallito), ma ha messo in campo una maturità nella gestione della gara, anche nei momenti complicati (e ce ne sono stati), che rappresenta un passo avanti rispetto ad altre gare giocate a San Siro, con Mazzarri che, nel finale, quando la squadra non vedeva più la palla, è stato costretto a inserire Kuzmanovic, con Icardi che non ha gradito la sostituzione (gli passerà). I nerazzurri hanno infilato il 15° pareggio in 35 partite, segno ulteriore che manca ancora qualcosa alla squadra di Mazzarri e il punto, che non ha entusiasmato San Siro, è un piccolo passo avanti prima del derby, in chiave Europa League, tenendo conto che all’Inter basterà un pareggio domenica prossima per essere sicura di arrivare davanti al Milan in classifica. Aveva cominciato offrendo un bello spettacolo la curva Nord, proponendo la coreografia che non era stata esibita nel derby, ma ha rovinato tutto quando ha riproposto i soliti cori anti-Napoli, che potrebbero portare alla chiusura contro la Lazio, nella penultima giornata, quando dovrebbe esserci la festa per Zanetti.

La partita è decollata subito, con poco rigore tattico, ma molta voglia di fare: per mezz’ora, l’Inter ha fatto la partita; il Napoli ha cercato di sfruttare la sua qualità migliore, quella di lanciare gli uomini d’attacco, con la loro altissima percentuale di realizzazione (40 gol su un totale di 64). I nerazzurri hanno cercato di costruire le loro iniziative sul pressing alto, nel tentativo di recuperare il pallone prima possibile e hanno creato molto, anche se è mancato quel grammo di freddezza per battere Reina. Ci hanno provato da lontano (Hernanes e Kovacic) e da vicino (Palacio e Icardi), puntando sulle soluzioni laterali e sulle percussioni centrali e anche su due punizioni calciate non benissimo. Britos ha rischiato il rosso su Palacio, messo a terra mentre stava fuggendo verso Reina, ma in posizione laterale, e questo ha indotto Rizzoli a fermarsi al giallo. Il Napoli non è mai stato passivo, ha sempre reagito e ha avuto una occasione nitidissima con Callejon (splendido assist con lo scavetto di Mertens), che solo, in area, da due metri, ha messo a lato la conclusione al volo (14’).

Il Napoli ha molto insistito con le conclusioni da fuori area (soprattutto Inler) e ha cercato lo sfondamento centrale, con scambi ravvicinati in area, che però hanno sempre trovato reattivi gli interisti. E nella ripresa è stato il Napoli a mettere in vetrina una maggiore qualità (due occasioni consecutive con Higuain e Mertens), ma in alcuni momenti ha giocato con troppa sufficienza soprattutto negli ultimi venti metri (eccesso di altruismo). L’Inter però è sempre rimasta in partita (palla-gol di Palacio di testa) ed è stata l’ultima ad arrendersi su una giocata di Guarin. Qualcosa vorrà dire.