Serata senza gloria per gli uomini di Stramaccioni, qualcuno credeva alla qualificazione ma alla fine ha vinto il più forte. Il Corriere della Sera parla di segnali negativi già nel prepartita: «Del resto la serata era cominciata con il forfait di Cambiasso, che si è bloccato nel riscaldamento sul prato, per un problema alla gamba sinistra. Ha giocato Jonathan, che, sorprendendo tutto San Siro, ha messo la firma dopo 21 minuti su uno dei più bei gol visti nella stagione, uno schema stile Barcellona (senza esagerazione), con i colpi di tacco di Alvarez e Rocchi, per la conclusione nell’angolo del brasiliano, che ha bruciato sul tempo De Rossi.
ultimora
CorSera: «Troppo alto il ritmo dell’Inter nel primo tempo. Il vantaggio…»
Serata senza gloria per gli uomini di Stramaccioni, qualcuno credeva alla qualificazione ma alla fine ha vinto il più forte. Il Corriere della Sera parla di segnali negativi già nel prepartita: «Del resto la serata era cominciata con il forfait...
Il vantaggio interista è apparso anomalo, perché, vista dall’alto, la Roma avrebbe avuto a disposizione soluzioni e spazi per colpire e chiudere la gara, rubando palla in mezzo al campo e andando via per linee verticali. Invece, dopo un intervento decisivo di Handanovic su Florenzi (in anticipo su Marquinho), i giallorossi non hanno più insistito, lasciando che l’Inter, con Rocchi, si avvicinasse addirittura al raddoppio, con Alvarez sempre pronto a creare problemi agli avversari, con giocate molto personali, ma efficaci. È emersa la volontà dell’Inter di non arrendersi agli eventi, soprattutto quando la Roma, nel finale di tempo, ha ripreso in mano la partita, con Handanovic determinante prima su Destro, poi su una specie di rigore di Florenzi.
La Roma ha ricominciato da dove aveva lasciato,ma con il baricentro più avanzato, maggiore aggressività, più voglia, una velocità superiore e con un cambio obbligato, ma importante: fuori Florenzi (caviglia) per Balzaretti. Così la Roma ha trovato il terzino che nel primo tempo le era mancato, mentre l’Inter ha cominciato a battere in testa e a dare i primi segnali di cedimento strutturale. Troppo alto il ritmo del primo tempo, troppe energie anche nervose per contrastare un avversario più forte».
© RIPRODUZIONE RISERVATA