Ex difensore del Milan e della Nazionale, Alessandro Costacurta oggi è uno stimato opinionista di Sky Sport. L'ex calciatore ha parlato del campionato ed è tornato sulla mancata qualificazione dell'Italia di Mancini nell'intervista rilasciata al quotidiano Libero.
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Billy, vero che si sta decidendo è il campionato più imperfetto degli ultimi anni?
"Se intende più equilibrato ma non esaltante, direi proprio di sì. L’imperfezione porta sorprese e, quindi, incertezze".
Prima pretendente imperfetta per il titolo: il suo Milan.
"È innegabile che i due pareggi senza reti contro Bologna e Torino siano state sirene preoccupanti. Stasera, contro il Genoa, ci sarà la prova del nove. La causa, perché è soprattutto una: un Ibrahimovic in questo stato di forma fisica è decisivo ma, purtroppo, per gli altri. Ci fosse stato quello vero nelle ultime partite, il Milan avrebbe due-tre punti in più, sicuro. Giroud è bravo, Leao ha deciso alcune partite ma non sono fuoriclasse. E sono i fuoriclasse come Zlatan, se stanno bene, a scolpire sul muro le imprese".
Seconda squadra imperfetta: il Napoli.
"E qui siamo al paradosso: la squadra di Spalletti ha perso cinque partite in casa nel proprio stadio, in un teatro sportivo che proietta l’immaginario collettivo di un popolo, portando il nome di Maradona. Ovvero il giocatore più grande contro cui abbia giocato. Ho l’impressione che neppure la città spinga la squadra come un tempo. E questo resta un grande mistero".
Terza imperfetta: l’Inter.
"Delle tre, la meno claudicante: tra febbraio e marzo ha gestito malino un calendario difficile quando ha raccolto, mi sembra, 8 punti in 8 partite. Pochini. Con la partita di Liverpool ha perso certezze per qualche settimana e sembrava fiacca anche fisicamente. Ma si sta riprendendo bene, ha la rosa più forte e la vittoria contro la Juve può girare la sua stagione. Resta la favorita, in fin dei conti lo è sempre stata. Però tutto è ancora in gioco".
Le va di tornare sulla Nazionale?
"No ma è giusto farlo. Ci sono sconfitte e sconfitte e quella contro la Macedonia, dopo aver bucato le gare contro Svizzera e Irlanda, testimonia un big-bang emotivo del nostro calcio dal quale ripartire, non per sprofondare in una depressione cronica. Il nostro calcio è storicamente sempre risorto dopo umilianti ko. Nel 1982, 2006 e 2021".
Il prossimo perno della nazionale?
"Tonali è nato leader. Ma credo che Locatelli e Ricci in mezzo siano utili, e Bastoni in difesa".
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