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Croazia, Perisic: “Lo sentivo, era arrivato il nostro momento. E il gol in finale…”

Il giocatore nerazzurro, in un'intervista a Four Four Two, ha parlato dell'esperienza al Mondiale con la maglia della sua Nazionale

Eva A. Provenzano

La Croazia, le ultime partite che hanno portato alla fine e il sogno da bambino di vestire la maglia della Nazionale. Ivan Perisic nell'intervista concessa a FourFourTwo ha parlato anche di questo: «Se mi ha sorpreso arrivare in finale? Sapevamo di avere ottimi calciatori e sentivamo di poter fare un buon torneo. Di sicuro però non ci aspettavamo di arrivare in finale. La volevamo, abbiamo lottato ma servivano ancora delle cose perché potesse essere realtà. Sicuramente ci è mancato qualcosa prima ma in Russia tutti i pezzi sono andati a posto. La fiducia è andata avanti mentre si andava avanti nel torneo. La vittoria sull'Argentina? E' stata molto importante per avere fiducia, li abbiamo cancellati. Avevano pareggiato con l'Islanda e si sentivano sotto pressione. Noi avevamo vinto contro la Nigeria e quello è stato un risultato importante per il Mondiale. E' cruciale vincere la prima partita in una Coppa del Mondo. Si perde pressione e si mette ritmo. Con Danimarca e Russia ho visto i rigori dalla panchina, ma ero calmo abbastanza. Pensavo avremmo vinto, sentivo che era il nostro momento e mi sentivo allo stesso modo anche quando a Modric Schemichel ha parato il rigore ai supplementari». 

-Nella gara con l'Inghilterra, dopo il gol del pareggio, hai pensato che la Croazia potesse vincere? 

Quel gol ci ha dato una carica extra di energia e forza che sono servite per il resto della gara. Dopo che ho segnato è stato più facile perché ci siamo sentiti come ci sentivamo a inizio partita, in quel momento però la differenza è che abbiamo avuto anche un vantaggio psicologico. Da quel momento abbiamo iniziato a volare e serviva solo un po' di tempo per battere l'Inghilterra. 

-L'assist a Mandzukic?

Anche se ho giocato partite migliori, quella notte è stata qualcosa di veramente speciale. Dal punto di vista emotivo, sarà sempre la migliore serata della mia carriera calcistica. Non capita tutti i giorni di raggiungere la finale della Coppa del Mondo, soprattutto dopo aver messo a segno un gol e un assist. È difficile immaginare uno scenario migliore. 

-Avevi solo nove anni quando la Croazia arrivò in semifinale con la Francia. Te ne ricordi? 

Mi ricordo bene. Ho visto tutte le partite a casa mia, ad Omis, mentre indossavo una maglietta della Croazia come tutti i bimbi. Ho sempre sognato di indossare quella maglia a scacchi un giorno e di poter difendere quei colori ad alti livelli. Dopo venti anni sono stato capace di giocare con la Croazia e abbiamo addirittura superato quella del 1998. Ovviamente è stata una delle prime cose a cui ho pensato dopo la partita contro l'Inghilterra, ogni cosa mi sembrava surreale. Ho fatto cose che non ero riuscito neanche ad immaginare da piccolo.

-Sei diventato il primo giocatore croato a segnare in una finale di Coppa del Mondo. Descrivi quel momento... 

E' bello segnare in partite così, ma non è la stessa cosa che vincere il Mondiale. Avrei preferito non segnare ma vincere la Coppa però è stato un bel gol. Ho ricevuto palla vicino all'area di rigore, ho finto di calciare con il destro, ho toccato il pallone per crearmi spazio, ho colpito col sinistro e ho indirizzato all'angolino della porta di Lloris. Ero completamente fuori di me dalla gioia.

-Quanto ti ha preoccupato il gol di Trippier in semifinale? 

Non è piacevole perdere 1-0 dopo soli cinque minuti ed è ancora peggio quando stai giocando una semifinale mondiale. Quel calcio di punizione ha distrutto il nostro piano di gioco e per tutto il primo tempo loro avevano il vento in poppa. Se avessero segnato pure il secondo gol sarebbe stato difficile recuperare, anche se non era proprio impossibile. Eravamo preparati a qualsiasi scenario e sapevo che avremmo avuto le stesse possibilità nonostante loro fossero al top, nel secondo tempo è successo proprio questo. Abbiamo dominato sul campo e abbiamo creato delle occasioni. Il mio gol ci ha dato forza e potere e penso che se avessimo avuto più fortuna avremmo vinto prima dei supplementari. 

- Inghilterra in difesa nel secondo tempo?

Sentivamo il loro nervosismo. La nostra fiducia è cresciuta durante la gara e loro diventano più nervosi. Alcuni giornalisti ed opinionisti inglesi avevano predetto che ci saremmo arresi, ma abbiamo dimostrato che avevano torto. Non avevano preso in considerazione la nostra passione e la nostra voglia anche quando eravamo molto stanchi. Quando siamo arrivati ai supplementari eravamo ancora freschi e compatti e così siamo arrivati a vincere. 

-E dicci del tuo gol del pari?

Avevo avuto altre chance durante il torneo ma non sono riuscito a segnare. Avevo preso anche palo contro la Russia, ma ho insistito e il gol con l'Inghilterra mi ha ripagato. Vrsaljko ha controllato palla e sapevo che sarebbe arrivato un cross in area, ero preparato ad attaccare il pallone con la testa o col piede. Walker era in una posizione migliore rispetto a me. Era impossibile prenderlo di testa, ho allungato la gamba e ho segnato un gol bellissimo. Ero euforico e felice. E' stato il punto di svolta della semifinale, sono orgoglioso di aver segnato quel gol. 

(Fonte: Four Four Two)

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