Domani a Zagabria si giocherà una partita che non è come tutte le altre. Una partita carica di tensione, Croazia-Serbia valida per la qualificazione ai mondiali di Brasile 2014 (la Croazia è prima con 10 punti a pari merito col Belgio, la Serbia è terza con la Macedonia ma staccata di sei punti). È la prima volta che le due nazionali si sfidano dopo la guerra e la disgregazione della ex Jugoslavia. Le polizie dei due Paesi stanno preparando l'evento da 3 mesi. Ma l’allarme e il pericolo sono elevati nonostante siano state ufficialmente vietate le trasferte organizzate ed è oggettivamente difficile che gruppi di tifosi serbi possano passare la frontiera e giungere a Zagabria. Per ora tiene banco il caso Mihajlovic, creato dal Partito Croati dei Diritti (Hrvatska Stranka Prava), formazione extraparlamentare di estrema destra che ha chiesto alla Procura di proclamare “persona non grata” il ct serbo dopo che l’ex giocatore ha ammesso di aver sostenuto finanziariamente, durante la guerra, i serbi di Croazia e di essere stato amico di Željko Ražnatović, il criminale di guerra a capo della Guardia Volontaria Serba, gruppo paramilitare che si rese protagonista di omicidi e barbarie durante gli anni 90.
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Croazia-Serbia, tiene banco il caso Mihajlovic
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