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Damascelli: “Mancini non si mourinhizzi, il football è di tutti, belli e brutti. L’Inter…”

“La Polemica” di Tony Damascelli sulle colonne de Il Giornale – oggi in edicola – prende spunto dalle parole di Roberto Mancini che ha sottolineato come in alcune circostanze, giornalisti, opionionisti televisivi e colleghi della carta...

Giovanni Montopoli

“La Polemica” di Tony Damascelli sulle colonne de Il Giornale – oggi in edicola – prende spunto dalle parole di Roberto Mancini che ha sottolineato come in alcune circostanze, giornalisti, opionionisti televisivi e colleghi della carta stampata, parlino di moduli tattici e lettura delle gare con l’acume di chi sembra aver trascorso diversi anni su una qualunque panchina di un club. In Italia sono tutti allenatori, da qui muove il pensiero del giornalista: “Ha ragione Mancini: i giornalisti e certi colleghi suoi passati dalla panchina allo studio tv, scrivono e dicono cose pazzesche spesso senza sapere quello che dicono e quello che scrivono. Ha aggiunto che non è affatto vero che una partita si decida sul modulo e allora, mi chiedo come pazzo e ignorante, a che cosa serva l'allenatore, anche superpagato, se poi, invece del quattro tre tre o di tutte le altre tattiche, la partita venga alla fine illustrata da altri episodi. Infatti a Genova, nei minuti finali, Mancini ha schierato Biabiany,Icardi, Manaj, Ljajic con l'aggiunta di Perisic. Sosteneva Annibale Frossi, forse anch'egli pazzo e ignorante, ma comunque grande dell'Ambrosiana Inter, che se un attaccante è capace di segnare un gol non è affatto detto che cinque attaccanti ne segnino cinque. Per Mancini le cose stanno diversamente, come aveva già dimostrato nel suo passato di allenatore. Ora, comunque, abbiamo finalmente compreso perché l'Inter, rivista e corretta, abbia perso contro la Fiorentina e pareggiato con la Sampdoria: si è trattato della forza dell'avversario e di episodi fortunati e non di errori tattici, dunque dobbiamo dedurre che anche le precedenti vittorie nerazzurre siano state tutte figlie del caso e non del lavoro di chili guida. E' la fine del giornalismo, la fine degli opinionisti in tivvù, dobbiamo accettare il verdetto. Mac'è un'altra frase pronunciata da Mancini a far riflettere: tutti pensano di poter fare gli allenatori. E'vero,verissimo,è un gioco, per noi,gratuito,per lui e i suoi sodali, invece, a libro paga. Si calmi, non si mourinhizzi, il football è di tutti, belli e brutti, l'Inter è una buona squadra, Mancini un buon allenatore, il resto è fuffa per distrarre gli astanti e giustificare il proprio stipendio”.