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Azzi (Ad Dazn): “Sky? Dialogo con Tim, se c’è accordo poi possiamo andare da chiunque”

DAZN
Intervistato dal Corriere della Sera l' amministratore delegato di Dazn Italia ha commentato le indiscrezioni su nuovi accordi per la serie A

Andrea Della Sala

Intervistato dal Corriere della Sera Stefano Azzi, amministratore delegato di Dazn Italia ha commentato le indiscrezioni su nuovi accordi per la serie A:

Si parla anche di un ritorno in gioco di Sky. Che cosa c’è dietro?

«Dazn resta l’unico titolare di tutti i diritti sulla serie A. Noi siamo concentrati sulla negoziazione con Tim con cui abbiamo una partnership di lunga durata e siamo in ottimi rapporti con l’attuale management (Pietro Labriola ndr). Però, Tim ci ha chiesto di rivedere l’accordo di esclusiva, stiamo cercando di trovare un equilibrio che vada bene a noi e a loro».

In che direzione state andando?

«Secondo il precedente management di Tim qualcosa non aveva funzionato, i nuovi manager stanno rivedendo vari punti, e noi siamo apertissimi. Vogliamo crescere e portare la serie A al maggior numero possibile di spettatori, quindi disponibili ad altre partnership. Ma ribadisco: ora siamo concentrati sui negoziati con Tim, è il nostro primo partner».

Come sono i vostri rapporti con Sky?

«Il nostro interlocutore principale è Tim. La prima cosa è trovare un nuovo equilibrio. Se poi funziona per entrambi, a quel punto possiamo andare da chiunque: Sky, produttori di smart-tv, chiavette... Sky per Dazn è già un partner in vari Paesi, anche in Italia».

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La serie A parte il 13 agosto, con tutti in vacanza. È preoccupato pensando a quanto successo lo scorso anno?

«Siamo consapevoli del momento. L’esperienza finale non è soltanto il frutto dell’attività di Dazn, ma è un gioco di squadra fra diversi attori. Abbiamo rinforzato il rapporto con le società di telecomunicazioni per potenziare le reti in termini di capacità complessiva, in un tavolo tenuto presso Agcom. L’intero sistema è consapevole dell’importanza della partenza del campionato».

Da parte vostra di quali interventi parliamo?

«Abbiamo triplicato l’investimento sulla capacità di rete, abbiamo rinforzato le infrastrutture, le cdn (content delivery network ndr), per essere più presenti sul territorio italiano, per aumentare la qualità dello streaming. Abbiamo anche rilasciato un nuovo player video che stabilizza l’immagine, pensato per le smart-tv. Siamo cresciuti ma dobbiamo mantenere alta la guardia, noi e tutti gli attori coinvolti».

Com’è il dialogo con la Lega serie A?

«Ottimo. Abbiamo consolidato ancor di più il rapporto, per crescere ancora. Abbiamo anticipato alle società le nostre novità, poi lo abbiamo fatto con i nostri clienti».

Lei si sente sotto esame? La famigerata «rotellina» fa parte del passato?

«Dopo investimenti continui non abbassiamo la guardia proprio adesso. Sono molto ottimista sulla partenza del campionato: l’adrenalina c’è, la concentrazione anche. E gli ottimi giocatori pure. Ma non mi sento sotto esame, né io né l’azienda: ogni discontinuità tecnologica ha bisogno di periodi di adatt amento».

Le nuove tariffe hanno fatto discutere. Lei ha sostenuto in un’audizione parlamentare che guardare calcio in Italia costa meno che in altri Paesi. Lo spiega anche a noi?

«Non abbiamo aumentato i prezzi. Il prezzo di 29,99 euro era già quello di listino ordinario dell’abbonamento al servizio Dazn. Al momento dell’adesione a Dazn tutti sapevano che la promozione di 19,99 euro al mese sarebbe durata un anno per poi passare a 29,99 euro. Abbiamo mantenuto i prezzi invariati, lo abbiamo comunicato con circa due mesi d’anticipo. Per seguire il campionato inglese si pagano circa 75 euro. La serie A è fra i tornei migliori al mondo. Valori che mostrano differenza anche se parametrati al costo della vita dei vari Paesi. Siamo sotto la media europea».

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