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De Carli (ilGiornale): “Inter efficace a metà . Nel primo tempo difesa ballerina…”

La prestazione di ieri contro il Partizan convince a metà il giornalista de IlGiornale,Claudio De Carli, che nell’edizione odierna fa un’analisi generale della partita svolta dagli uomini di Andrea Stramaccioni:“Tre a uno,...

Francesco Parrone

La prestazione di ieri contro il Partizan convince a metà il giornalista de IlGiornale,Claudio De Carli, che nell'edizione odierna fa un'analisi generale della partita svolta dagli uomini di Andrea Stramaccioni:"Tre a uno, decima consecutiva vinta in trasferta,qualificazione ai sedicesimi di Europa league. Ma chissà cosa ha spinto Stramaccioni a tornare a quattro. A Belgrado non c’era da tamponare una improvvisa emergenza ma far fronte a una serie di gare con una difesa ridotta all’osso perchè gli assenti sono infortunati lungodegenti. Cambiasso non trovaspazio nella difesa a quattro,lo trova in quella a tre, l’Inter ha impiegato un tempo a capirlo e nel frattempo ha corso rischi inimmaginabili perché Jonathan, Silvestre, Juan Jesus e Nagatomo sono solo un drappello di volenterose sentinelle che il modesto Partizan ha fatto ballare, senza riuscire a concretizzare per conclamati limiti. Comunque il racconto parte dal prudentissimo schieramento di Stramaccioni, un quattro-cinque-uno che trova un senso nella vittoria nel pomeriggio del Rubin Kazan sul Neftchi Baku che dà una piega precisa alla classifica del girone: all’Inter basta un pari a Belgrado e con il giro assurdo di impegni che l’attende, c’è poco da fare i fini, si prende la qualificazione e si porta a casa. Il bel gioco un’altra volta. Il Partizan è tutto e solo il giovane talento di Markovic, il resto è mediocre anche se sta dominando il campionato serbo. Ma l’Inter è schierata male, con Silvestre, Mudingayi, Jonathan e Guarin che partono peggio. Mudingayi poi si infortuna subito, tenta con grande volontà di tenere il campo ma dopo quattro minuti di sofferenza chiede il cambio al 13’.Davanti Livaja solo e perso, mette malinconia. Nella ripresa entra Palacio e l’Inter guadagna un minimo di credibilità oltre la metà campo ma nel frattempo ha gettato 45’ e deve dire grazie ad Handanovic se è rimasta in partita. Ivanov attorno alla mezz’ora per due volte e nel giro di un minuto ha colpito di testa preciso e forte,Samir Handanovic con due voli plastici ha respinto con prodezze che lo innalzano assieme a Palacio, doppietta, e Guarin assist e gol, ad artefice del passaggio dell’Inter ai sedicesimi di Europa league. Ma tolte le prodezze di Handanovic,  il resto del primo tempo è stato molto mediocre,con Silvestre e Jonathan che hanno regalato le solite emozioni difensive, in evidenza Nagatomo e il solito Zanetti, centrocampo incapace di costruire, deludente soprattutto Guarin. Il colombiano a squadra sistemata, darà modo di rivedere il giudizio su di lui con un secondo tempo sontuoso. La ripresa è almeno più viva anche se al sesto che occasione per il Partizan! Miljkovic solo in area crossa, Juan rischia l'autogol, salva Handanovic, poi la palla rimbalza sulla gamba di Jojic ed esce di un soffio. Non è ancora finita, Smiljanic al quarto d’ora, in area, costringe ancora Handanovic al tuffo impossibile. È qui che avviene la trasformazione,difesa a tre, Cambiasso che si rifugia fra Silvestre e Juan Jesus, il Partizan spinge e non conclude, arriva bene ai venti metri e poi sbaglia regolarmente l’ultimo passaggio. Così arrivano i gol nerazzurri,Guarin a ispirare, Palacio a chiudere con superba sfrontatezza, il primo di petto su cross dalla sinistra del colombiano, il secondo con due rasoiate, la prima di Guarin che verticalizza, la seconda dell’argentino che chiama Petrovic fuori dai pali e lo infila rasoterra. Sul 2-0 il Partizan si regge in piedi ma ha bisogno di un tutor,la mazzata è pesante, è fuori dall’Europa e Guarin lo punisce oltre i suoi limiti con il terzo gol. Nel finale Tomic fa il gol che l’altra metà di Belgrado aspettava. Stramaccioni sperava di giocare un primo tempo meno pericoloso, gli è andata bene, meglio non provocare nuovamente la sorte".