ultimora

De Fanti: “Mirabelli al Milan? Scelta ottimale, è il suo ruolo. Ricordo con Eder e Pellé…”

Il procuratore ha collaborato col capo scouting Inter e ha commentato il suo probabile passaggio in rossonero

Andrea Della Sala

Il prossimo direttore sportivo del Milan dovrebbe essere il capo scouting dell'Inter Massimo Mirabelli. Sull'esperienza del dirigente nerazzurro si è soffermato il procuratore Roberto De Fanti che ha collaborato con Mirabelli al Sunderland. Queste le sue parole a TMW:

Partiamo dall'inizio. Come nacque la scelta di affidarsi a Mirabelli ai tempi del Sunderland?

"Con Massimo ci conosciamo da diverso tempo. Appena ho avuto l'opportunità di ricoprire il ruolo di Director of Football al Sunderland mi è sembrata naturale la scelta di affidarmi ad un profilo professionale di una persona di cui avevo già grande stima. Ebbi modo di conoscere Mirabelli durante viaggi all'estero che avevamo affrontato insieme per ragioni professionali, e l'ottima impressione che mi ero costruito è stata confermata dai dati di fatto. Sotto ogni punto di vista".

A quell'epoca, peraltro, Mirabelli lavorava già con Ausilio all'Inter...

"Esatto. Chiesi ad Ausilio l'opportunità di portarlo con me al Sunderland per entrare a far parte di un team lavorativo che constava di altre figure di rilievo come Valentino Angeloni ed Antonio D'Ottavio. Una squadra di professionisti di cui mi sono fidato ciecamente e che, ognuno con il rispettivo ruolo, aveva la stessa voce in capitolo alla pari in merito alle scelte che portammo avanti in quel periodo".

Ci fu già maniera di osservare le qualità professionali di Mirabelli?

"Assolutamente sì! Ci ho pensato più di una volta quest'estate, quando dopo l'iniziale exploit agli Europei dell'Italia i nomi di Pellè ed Eder erano finiti sulla bocca di tutti. Mi spiego: a quell'epoca il primo non aveva mai avuto una reale opportunità nei campionati più importanti d'Europa nonostante il curriculum in Eredivisie, mentre l'attuale attaccante dell'Inter non era assolutamente considerato dai top club a livello continentale, era quasi un "rifiutato di lusso". Ebbene, Mirabelli propose con forza la sua volontà di rischiare ed andarceli a prendere. Le operazioni non andarono a buon fine per motivi accessori, ovvero la presenza in rosa di giocatori come Fletcher che già ricoprivano lo stesso ruolo, tuttavia non posso che ascrivere proprio a Mirabelli il merito di averli segnalati quando nessuno ci credeva. Ci vedeva lunghissimo già da allora, e le ultime trattative portati aventi dall'Inter dietro sua segnalazione sono lì a testimoniarlo...".

Poi il ritorno all'Inter...

"Esatto. Io abbandonai il mio incarico nel febbraio 2014 e lui per una sorta di debito d'onore nei miei confronti fece lo stesso qualche settimana più tardi. Ausilio ovviamente e giustamente, non si fece scappare l'occasione di riportarlo in nerazzurro".

Cosa pensa della scelta del Milan di puntare su di lui come direttore sportivo?

"Mi sembra una decisione ottimale. Peraltro Mirabelli nasce come direttore sportivo nella fase antecedente della sua carriera. Ha maturato nozioni importanti di calcio internazionale con le esperienze tra Inter e Sunderland. Si tratta inoltre di una persona per bene della quale non posso che parlare in termini più che positivi. E' un profilo molto meno rischioso di quanto si possa erroneamente pensare".

Come lei ben sa il ruolo di direttore sportivo è decisamente più complesso della semplice abilità nello scoprire il talento di giocatori in giro per il mondo. Mirabili sarà all'altezza di ricoprirlo in un universo professionale tanto esigente come quello che lo attende al Milan?

"Ha l'età giusta ed ha maturato grandi esperienze in ogni categoria. Si tratta di una persona estremamente intelligente e sarà accompagnato da un dirigente di enorme spessore come Marco Fassone. Aspetto che non va certamente sottovalutato".

Che mercato devono attendersi i sostenitori del Milan?

"E' ovvio che i cambiamenti sono sempre fatti con l'obiettivo di migliorare. A livello personale devo dire che lavorando in Inghilterra sono più avvezzo a questo genere di situazioni con proprietà straniere perché in Premier è la normalità. Mi aspetto in ogni caso grossi investimenti veicolati con intelligenza ed abilità da un professionista esemplare come Mirabelli".

tutte le notizie di