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De Laurentiis: “Nuova Calciopoli? Non sta a me stabilirlo. Calcio malato dall’alto”

De Laurentiis Calciopoli
Le considerazioni del presidente del Napoli a proposito di quanto sta accadendo negli ultimi giorni attorno alla Juventus

Daniele Vitiello

Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis è intervenuto a margine della presentazione del "Codice di giustizia sportiva FIGC" edito da Giuffrè Francis Lefebvre. Queste le sue dichiarazioni ai cronisti presenti: "Il Governo è sempre stato assente, benché il nostro gettito fiscale sia importantissimo. Una volta c'erano gli schiavi, ma voi credete non ci siano più? Siamo tutti ancora schiavi.

Schiavi di una situazione non piacevole. In casa, in ufficio, nella vita comune, nel non essere protetti in maniera fantastica, nel non essere pensionati felici. Molta gente soffre, non riesce ad arrivare a fine mese e questa è una storia che è peggiorata ma che è sempre esistita. Qual è la panacea per far star calmi e buoni tutti? Il calcio. Lo Stato non è stupido e lo sa, però lo ignora. Non è stupido. Altrimenti dovrebbe fare in modo che le Leggi sulla modernizzazione del calcio si realizzassero in cinque minuti perché ci vogliono cinque minuti per cambiare il calcio, visto che è malato ovunque. I conti non tornano".

Che idea s'è fatto della vicenda Juventus?

"Non ne parlo. Ci penseranno i Magistrati, non è compito mio. Mi dispiace che il calcio, ma non è solo un problema italiano, non sia portatore sempre dei valori che dovrebbero essere di esempio per le nuove generazioni".

Può esserci una nuova Calciopoli?

"Non sta a me, ripeto, stabilirlo".

Non lo teme?

"Ho già detto che il calcio è malato dall'alto. Non si vuol capire che non ci sono sufficienti risorse per andare avanti con questa tipologia di campionati e non si vuole la rivoluzione copernicana perché poi bisogna essere rieletti... Questo è un problema di tutti coloro che poi sono sottoposti a rielezione, nel mondo della Politica e in quello dell'industria, dei sindacati o dello sport. Nel mondo dello sport, purtroppo, la sorveglianza è latente e la volontà di voler modificare e crearsi delle antipatie è difficile trovarla".

(TMW)

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