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Denis: “Potevo andare all’Inter, ma scelsi l’Atalanta. Champions? Bisogna allontanare l’ansia”

L'ex centravanti dell'Atalanta ha parlato dello storico traguardo

Andrea Della Sala

L'Atalanta è a 90' da una storica qualificazione alla Champions League. La squadra di Gasperini se la vedrà col Sassuolo per cercare il traguardo da record. Del cammino dell'Atalanta e non solo, ha parlato l'ex centravanti degli orobici Denis:

"Nello sport non esiste solamente il denaro. È vero, ci fu più di una possibilità di andare via. Avrei potuto scegliere l’Inter o altre grandi squadre, ma per me Bergamo era e resterà un posto speciale per tutta la vita".

Denis, sembra un «assist» per Ilicic e Zapata.

«Leggo e sento che sono seguiti da top club. Come ogni tifoso, anche io vorrei tanto che restassero, magari con una partecipazione in Champions in più. Detto ciò, non posso andare oltre. Quando c’è di mezzo il mercato le decisioni finali sono quasi sempre personali».

La sua, però, potrebbe essere un esempio.

«Infatti, posso parlare per me. Non mi sono mai pentito di aver rifiutato certe proposte, se le dico che sono rimasto con tutta la felicità di questo mondo mi deve credere. Conservo ricordi meravigliosi anche di Napoli, lì sono stato benissimo, ma l’ambiente atalantino è un’altra cosa: dopo Lomas de Zamora è la mia seconda casa, a tutti gli effetti».

Domenica contro il Sassuolo: quante chance per la Champions?

«Loro sono salvi da un po’. In senso positivo, non è una cosa da sottovalutare. Poi dipenderà soprattutto dall’Atalanta, mi aspetto la mentalità di sempre: grinta, aggressività e ricerca del risultato già dal primo minuto».

Il pronostico sembra scontato: cosa c’è da temere?

«Attenzione all’ansia, una cosa assolutamente da eliminare. Altrimenti potrebbe essere un pericolo. Sarà fondamentale scendere in campo con la giusta tranquillità. Spero tanto si possa vincere, io sono fiducioso».

Terzo posto a una giornata dal termine: se lo sarebbe aspettato?

«Devo essere sincero? Probabilmente no, anche se le prestazioni parlano chiaro: questo gruppo ha sempre lottato, ovunque e contro tutti. Gli attuali 66 punti possono sorprendere, ma non così tanto...».

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