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Di Biagio: “Via dalla Roma nel momento sbagliato ma all’Inter ho dato il meglio…”

Il doppio ex di Roma e Inter, Luigi Di Biagio, è stato intervistato da AS Roma Membership. Ecco le sue parole: Cominciamo dalle quattro stagioni trascorse a Roma?“Sono state stagioni di costruzione della squadra che ha poi vinto lo scudetto....

Francesco Parrone

Il doppio ex di Roma e Inter, Luigi Di Biagio, è stato intervistato da AS Roma Membership. Ecco le sue parole:

Cominciamo dalle quattro stagioni trascorse a Roma?“Sono state stagioni di costruzione della squadra che ha poi vinto lo scudetto. Però purtroppo io sono andato all’Inter e quel gruppo con l’inserimento di alcune pedine ha raggiunto il risultato pieno. Sono stati anni molto particolari per me: l’ingresso nel calcio che conta, vestendo la maglia della città dove sei nato. Un periodo non facilissimo da gestire psicologicamente, forse per troppe aspettative”.

Poi il passaggio all’Inter.“Anche a Milano ho vissuto stagioni di transizione, una squadra blasonata che negli anni in cui ci sono stato io ha inanellato un continuo cambio di allenatori e giocatori. Lì, però, mi sono tolto il fardello di essere romano e sono riuscito a rendere di più”.

Insomma, professionalmente due tappe simili?“Sì storie simili dove abbiamo lavorato duro e io ho raccolto i frutti, arrivando nel giro della Nazionale. Posso sintetizzare così, certamente non sono arrivato al momento giusto nel posto giusto!”.

C’è un allenatore che ha incontrato spesso nel corso della sua carriera, anche a Roma: Zeman. Non è mai riuscito a lasciare il segno nel calcio che conta, come mai?“Io ho sempre detto che il mister va preso così com’è. Con i suoi pregi e difetti. Ha bisogno di essere appoggiato a 360 gradi. Insegna calcio come nessun altro, ed è grazie a lui che negli ultimi anni sono saliti alla ribalta i vari Immobile, Florenzi, Insigne...”.

Lei era in campo in quel famoso Roma-Inter 4-5, con Zeman in panchina…“Si possono fare mille discorsi su quella gara, certo non si può dire che sia mancato il calcio spettacolo. Abbiamo fatto una partita pazzesca contro una squadra che aveva in campo un certo Ronaldo. Ovvio che quei tre punti ci avrebbero fatto tanto comodo per la classifica e perdere così davanti ai nostri tifosi, dopo aver ripreso il match in mano, ha lasciato l’amaro in bocca. Sono gare che lascerebbero il segno a chiunque, ma bruciano ancora di più dopo il lavoro enorme fatto in allenamento”.

Passiamo ad oggi. Cosa ne pensa della Roma di quest’anno?“È una squadra molto equilibrata, che sa quello che deve fare. Ha il pallino del gioco e vuole tenere l’iniziativa. Spesso riesce ad esprimere momenti di calcio ad altissimo livello. Non sarà una prestazione episodica, solo di questa stagione, ma sono certo che produrrà frutti per diversi anni”.

Quanto il merito di Garcia?“Lo seguo dai tempi del Lille ed è un ottimo tecnico. È un uomo molto intelligente. Ha ereditato una squadra propositiva in attacco ed è riuscito a sfruttare quell’input rendendola più equilibrata”.

Nella Roma c’è il suo amico Totti.“Il suo successo è il risultato di una gestione impeccabile del suo corpo, dall’allenamento all’alimentazione. Arrivare a trentasette anni in certe condizioni è dovuto ad un controllo attentissimo di tutte le componenti, Francesco ha uno stile di vita impeccabile”.

L’Inter sta vivendo una stagione complicata…“Sì, sono molte le componenti, sia nell’aspetto societario che in quello tecnico-sportivo. È parecchio che continuano a cambiare giocatori nella speranza di ottenere risultati, ma è una politica che non funziona, è successo lo stesso anche a me quando giocavo a Milano. Ora con l’avvento di Thohir, e l’arrivo di Mazzarri, il progetto sembra cambiato e si sta cercando di lavorare a lunga distanza”.

Che gara vedremo all’Olimpico sabato sera?“Una gara diversa da quella dell’andata purtroppo per la Roma. La Roma ha parecchi indisponibili e l’Inter certamente farà una gara più accorta in difesa. La squadra di Garcia dovrà continuare a sfruttare, quando potrà, le ripartenze. Credo che la partita sarà decisa sugli esterni, vincerà chi avrà il coraggio di spingersi più in avanti”.

In settimana ha incontrato in amichevole la Primavera di Alberto De Rossi.“Ci serviva un test in previsione della gara della prossima settimana contro l’Irlanda del Nord, una partita da dentro o fuori. Alberto De Rossi aveva parecchi assenti e ha provato nuove soluzioni. Per me è sempre un onore incontrare la Roma e De Rossi è un tecnico di assoluto valore. Negli ultimi dieci anni avrà piazzato tra A e B una trentina di giocatori”.

Come procede il suo lavoro con l’Under 21?“Puntiamo alla qualificazione per l’Europeo, ma la strada è ancora lunga e dura. Stiamo ricostruendo un gruppo. Ci vuole pazienza il girone è molto complicato e il tempo non è dalla nostra parte”.

E quali sono i suoi obiettivi personali?“Nonostante in questi ultimi tre o quattro anni alcune squadre di club mi abbiano contattato, ho un contratto che vorrei rispettare e che mi lega all’Under 21 per i prossimi due anni. Il mio intento è lavorare al meglio e qualora riuscissi a dimostrare il mio valore, è chiaro che mi piacerebbe allenare una squadra di club. Caratterialmente comunque non mi do obiettivi lontani, il mio intento è vivere alla giornata e lavorare duro”.