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El Pais – Cina, Pechino aumenta i controlli e frena gli investimenti all’estero

Il giornale spagnolo, nelle sue pagine economiche, parla dei provvedimenti del governo per tenere sotto controllo i flussi del denaro cinese

Eva A. Provenzano

La Cina e gli investimenti in terra straniera. Ne parla El Pais nelle sue pagine dedicate all’Economia. Il governo cinese starebbe cercando di mettere un freno al modo compulsivo di acquistare aziende all’estero: Pechino starebbe rafforzando i controlli sugli investimenti all’esterno per frenare il deflusso di capitali. Le aziende cinesi hanno speso più che mai nel 2016 in acquisizioni. In sostanza si starebbe cercando di controllare l’economia del Paese e in flussi di denaro. Il governo starebbe frenando gli investimenti delle società all’estero, uno dei modi legali che contribuiscono al deflusso di denaro. Si tratta di restrizioni temponaree con l’obiettivo di fermare “un circolo vizioso che sta accelerando il deprezzamento della moneta cinese, lo yen”, sostiene il quotidiano spagnolo.

Queste restrizioni sono un importante cambiamento nella politica estera perché dai primi anni del 2000 Pechino ha incoraggiato le sue aziende ad investire all’estero, ma adesso tutto questo è finito, almeno nel breve periodo. Adesso il Consiglio di Stato cinese ha chiesto una “maggiore supervisione di beni all'estero" e le autorità competenti hanno risposto con un maggiore controllo di queste operazioni "per combattere investimenti illegali ".

"Saranno dunque bloccate le operazioni superiori a 10mln di dollari (9500 mln di euro) e ci saranno restrizioni fino a settembre del prossimo anno. Le cifre di cui si parla non sono state ufficializzate dalle autorità cinesi, ma sono cifre che rimetterebbero in discussione l’acquisto della  Syngenta da parte della ChemChina o l’acquisto dell’Inter da parte di Suning”. Il giornale spagnolo ha tentato di contattare il Ministero del Commercio cinese e lo “State Administration of Foreign Exchange”, che si occupa delle norme che disciplinano le attività di mercato dei cambi, si è rifiutato di confermare questo cambiamento e ha parlato di un governo cinese che continua a lavorare per "promuovere uno sviluppo sano e ordinato di investimenti all'estero".

Shirley Chen, direttore esecutivo della International Corporation of China, ha sottolineato: “Con questi controlli sui capitali, il numero di transazioni comincia a rallentare. Alcuni dei nostri clienti dicono di avere difficoltà a ottenere l'approvazione di prendere i soldi fuori dal paese visto. C'è un divieto totale, solo per investimenti speculativi. Se si è una società che legittimamente  vuole acquistare asset strategici che misura il suo business, è ancora possibile ottenere il permesso”.

Queste restrizioni sono state imposte dopo un anno da record: le imprese cinesi hanno speso più del doppio rispetto al 2015 per acquisizioni all’estero e questo ha portato la Cina ad essere equiparato all’America come investitore nel mondo.

Investire all’estero per le aziende cinesi è legale ma le autorità starebbero cercando di prendere provvedimenti per fare in modo che gli investimenti all’estero non diventino canali con il solo scopo di eludere i controlli del flusso di capitale da parte del governo. Si parla però di 870 mln di euro di capitali usciti fuori dalla Cina sia in maniera legale che illegale e questo ovviamente deprezza la moneta cinese e per questo lo Stato cinesi sta prendendo provvedimenti. I controlli sono estesi sia ad investimenti all’estero che ad altri canali e sono quindi sotto controllo anche le banche e i prestiti.

(Fonte: El Pais)

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