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Ex Inter, Aiman Napoli: “Vi racconto un aneddoto su Balotelli e Mihajlovic. Su di lui…”

L'ex compagno nelle giovanili nerazzurre dell'attaccante del Brescia ha raccontato la sua esperienza accanto a Balo

Eva A. Provenzano

Aiman Napoli, ex compagno di Balotelli nella Primavera dell'Inter, ha raccontato un aneddoto sull'attaccante che stasera affronterà col Brescia la squadra di Conte. «Mario esordì con il Cagliari per qualche minuto e poi la prima partita da titolare la fece in Coppa Italia a Reggio Calabria. Mi ricordo che Mihajlovic gli disse: "Mario se tu entro trenta minuti non fai gol ti sostituisco" e lui puntualmente al 29esimo minuto ha segnato gol. Poi segnò una doppietta alla Juventus e quella notte noi abbiamo dormito in camera insieme. Si svegliò in un altro mondo. Il primo a chiamarlo fu Materazzi che gli disse: 'Adesso mi raccomando di non montarti la testa'. Posso solo parlare bene di Mario sia a livello umano, per quello che è stato per me, sia calcisticamente perché per me è un fenomeno».

-Ancora vi sentite? E' cambiato come carattere? 

Diciamo che bisogna accettare le persone per quelle che sono. Anche lui sa di aver sbagliato certe cose, ma lui è una persona meravigliosa, ha fatto fatica a gestire la popolarità immediata, l'essere al centro dell'attenzione a volte per colpa sua, a volte perché era una conseguenza. Non l'hanno mai riconosciuto per quello che era e hanno esagerato con lui. A volte usano la sua immagine per far parlare di loro. La sua immaturità però in campo gli permetteva di fare quello che nessuno si immaginava. 

-Non hai la sensazione che non sia riuscito a crescere come giocatore? 

Gioca in un calcio diverso, Mancini all'Inter lo lasciava libero di esprimersi senza dirgli niente se non a livello tattico. Per il resto lui sembrava un veterano che aveva la partita e il gioco in mano, si abbassa a prendere palla sotto la metà campo. E a volte ora che non riesce a fare quello che vuole non riesce a mettere in mostra le sue doti. Ha dei colpi che non ho visto neanche ad Ibra negli allenamenti, poi Ibra però ha dimostrato. Ha bisogno di costante attenzione da parte dei suoi allenatori. 

-Dente avvelenato con l'Inter? 

Ma no... Solo che lui a volte si lascia prendere dalle provocazioni e a volte rischia di fare qualcosa di eclatante. Ma non ha il dente avvelenato, ama giocare il calcio quindi l'Inter come qualsiasi altra squadra. 

-La tua esperienza all'Inter? 

Nell'anno con Balotelli feci 34 gol, poi 32 nella seconda stagione. Poi ho fatto tre anni di Serie B, ho avuto un grave problema di salute e sono rimasto fermo due anni e mezzo. Sono ripartito dalla Serie C e ho avuto svariati infortuni alle ginocchia, ma non ho mai mollato il calcio. Sicuramente quello che era il mio progetto per il futuro non si è realizzato e questo non mi fa stare bene però sono innamorato del calcio, sono appassionato e gioco ancora in categorie inferiori. Mi ricordo anche una telefonata di Conte al mio allenatore in seconda quando ero a Cotrone e lui allenava il Siena. 

(Fonte: SS24)

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