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Ex Inter, Stankovic: “Conservo gelosamente il pallone di Madrid. Amo Milano, ecco perché”

L'ex centrocampista dell'Inter si racconta in un'intervista concessa al portale Sport Blic

Gianni Pampinella

Nella sua lunga carriera di partite Dejan Stankovic ne ha giocate tante e sono molti i palloni che l'ex centrocampista nerazzurro conserva gelosamente. Ma quello a cui tiene più di tutti è quello della finale di Champions del 2010: "Ho diversi palloni a casa, ma quando penso alla mia collezione, mi viene in mente innanzitutto quello utilizzato nella finale di Champions League del 2010 a Madrid. Ci sono le firme di tutti i miei compagni di squadra"

Sono passati cinque anni da quando hai smesso di giocare a calcio. Cosa fai adesso che hai tutto il tempo a tua disposizione?

- Quando lasci la tua carriera calcistica dopo vent'anni di carriera professionale, hai bisogno di tempo per ritrovarti. All'improvviso l'adrenalina che senti prima di ogni partita scompare. Sapevo che sarei rimasto nello sport, ma c'era una domanda, in che modo? Ho sentito che lavorare con i bambini è la cosa giusta per me, ci sono responsabilità, ma non c'è stress. Ecco perché organizzerò un campus "Deki 5" dal 28 luglio al 18 agosto. Penso che sia bello che ogni ex atleta cerchi di trasmettere una parte di ciò che ha fatto una volta, durante la sua infanzia, attraverso il suo lavoro con i bambini, e l'ho capito. Voglio avere il maggior numero possibile di bambini in contatto con il calcio, un coaching di qualità, conoscere il comportamento corretto del gruppo, imparare cos'è il fair play, il rispetto per il rivale e qual è il giusto stile di vita e sportività.

Che cosa ti ha conquistato di Milano e cosa ti ha tenuto per tanti anni lì?

- La chiamo la capitale d'Europa, perché hai solo bisogno di due ore per arrivare dove vuoi. A giugno sono passati 20 anni da quando sono arrivato in Italia e quando ho smesso di giocare, Milano è stata una scelta logica perché ho passato nove anni nell'Inter. I bambini sono cresciuti in questa città, vanno a scuola, ma poiché veniamo spesso qui, sanno tutto della Serbia.

Quanto ti sei divertito nel calcio?

- Mi sono divertito molto alla fine della mia carriera. Tutte le vittorie, tutte le sconfitte e persino gli infortuni, accetterei di nuovo tutto. Se per miracolo, potessi giocare solo una partita, questa è contro l'Australia ai Mondiali del 2010.

Come vede Sergei Milinkovic Savic, che è andato in Italia seguendo le tue orme?

- Possiamo parlare di Sergei come possiamo parlare di Tadic, Mitrovic, Matic, Kolarov... Non dovremmo separarli, ma cercare di renderli come una squadra. Milinkovic Savic ha mostrato cosa è e chi è in Italia. Ha giocato una stagione fenomenale nella Lazio. Negli ultimi sei mesi è cresciuto fino al 300%, è un giocatore fenomenale ed è bello che giochi per la Serbia.

(Sport Blic)