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Fassone: “Raiola? Vede oscuro e nebuloso il futuro del Milan. Non porteremo comunque i libri in tribunale”

L'ad del Milan ha parlato del debito dei rossoneri e anche delle parole del procuratore di Donnarumma

Andrea Della Sala

Non solo di Inter e della lotta alla zona Champions, l'ad del Milan ha parlato anche del debito dei rossoneri e dei possibili investimenti dalla Cina. Queste le sue parole al Corriere dello Sport:

Fassone, ha assorbito la delusione per la sconfitta contro la Lazio? 

 «Questa è la prima giornata di down dall’inizio della stagione, ma giocare subito ci aiuterà: non avremo tempo per rimuginare e per fare tanti discorsi». 

In serata poi sono arrivate anche le parole di Raiola che non crede nel progetto del Milan.  

«Mi è dispiaciuto che abbia detto certe cose. Raiola è l’agente di Donnarumma, ma anche di Bonaventura, Abate e altri giovani. Ammetto però che Mino è coerente e questa sua sfiducia l’ha espressa fin da aprile perché vede come oscuro e nebuloso il futuro del club. Gli ho spiegato il nostro progetto che si svilupperà in 4-5 anni. Dalle sue ultime frasi deduco che, nonostante gli investimenti, nutre ancora perplessità, ma sono felice che Gigio abbia scelto di rimanere: vuol dire che lui ci crede». 

 

Al Guardian ha parlato del debito con Elliott e ha spiegato che al 99% la società rimarrà all’attuale proprietà lasciando però un minimo dubbio... 

«Avrei potuto anche dire al 99,9%, ma come manager, in presenza di un rifinanziamento non ancora certo, un minimo margine di dubbio va lasciato. Spero di poter dire che saremo a posto al 100% nella primavera del 2018, forse addirittura a febbraio-marzo, con 6 mesi di anticipo sulla scadenza del debito con Elliott. La mia frase voleva dare una rassicurazione ai tifosi, far capire loro che il Milan non porterà comunque i libri in tribunale e continuerà ad avere una proprietà solida anche nella più sciagurata e remota delle ipotesi». 

A proposito di Uefa, a che punto è il vostro iter con Nyon? 

«A maggio abbiamo ottenuto lo slittamento della sottoscrizione del Voluntary Agreement. Siamo stati convocati in un momento in cui i nostri piani erano ancora superficiali. Ci rivedremo a novembre e speriamo che tutto vada a posto». 

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